Formazione

Iran: chiusi centinaia di Internet caf

Un'azione della polizia con la scusa che erano privi di licenza

di Redazione

In Iran continuano i tentativi di imbavagliare Internet e le informazioni veicolate dal Web. Negli ultimi giorni, infatti, la polizia ha fatto chiudere centinaia di Internet café di Teheran, con la scusa che i proprietari avrebbero dovuto avere una licenza per aprire. In realtà – riferisce la Cnn – ci sarebbe una battaglia con l’azienda di Stato delle telecomunicazioni che ha il monopolio delle telefonate e quindi cerca di combattere la possibilità offerta dagli Internet café di avere chiamate internazionali a costo ridotto attraverso la Rete.

I punti di navigazione on line sono circa 1.500 nella capitale iraniana, oltre ai numerosi Internet café sparsi nelle principali città della Repubblica islamica. Sono diventati luoghi molto popolari tra i giovani, che costituiscono la maggioranza della popolazione. “Hanno agito molto in fretta – ha riferito un proprietario – ma ci sono state molte proteste e hanno deciso di bloccare la loro guerra lampo e concedere agli altri il tempo di ottenere una licenza”. Anche se non è chiaro chi abbia deciso l’azione. “Le voci dicono che dietro tutto questi ci siano la polizia, la polizia segreta, le Poste e altri ministeri – prosegue il proprietario di uno degli Internet café chiusi -. Ciascuno con i proprio motivi e i propri interessi”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.