Welfare

Iran: ayatollah critica regime

Taheri, uno che aveva partecipato alla rivolta contro lo Scià, si dimette e critica le violazioni delle libertà

di Giampaolo Cerri

Che succede in Iran? L’ayatollah Jalaleddin Taheri, guida della preghiera del venerdi’ di Isfahan e figura eminente della rivoluzione iraniana, si e’ dimesso dalla carica con una lettera pubblica contenente un durissimo attacco alla corruzione e alla repressione del regime. Nella missiva, pubblicata integralmente soltanto dai quotidiani riformisti ‘Nowrouz’ e ‘Hayat-e Now’, l’influente personaggio religioso condanna ”gli arresti di coloro che criticano”, il ”sacrificio della stampa”, la ”detenzione illegale di giornalisti”, avvertendo che questo e altro ”portera’ come risultato un futuro non lieto”. L’ayatollah Taheri, che ha 74 anni, condanna anche ”il vergognoso attacco al dormitorio” dell’Universita’ di Teheran da parte delle forze di sicurezza, che nel 1999 porto’ alla rivolta degli studenti, e le uccisioni di quattro intellettuali e attivisti politici dissidenti nel 1998. ”Hanno ucciso gente innocente, vittime indifese”, afferma il religioso. L’ayatollah Taheri accusa anche i ”figli di potenti” (Aghazadegan) e ”gente vestita con gli abiti di mullah” (Kherqehpoush e Dastarband) che ”competono per accaparrarsi una parte maggiore dei beni dello Stato e usarla per i loro obiettivi”. Cio’, aggiunge, ”mi fa ricordare una frase, secondo la quale molti mantelli da mullah (kherqeh) meritano il fuoco (dell’inferno)”. Taheri parla poi del grande ayatollah Hossein Ali Montazeri, gia’ successore designato dell’Imam Khomeini ma poi caduto in disgrazia, e da cinque anni agli arresti domiciliari nella citta’ santa di Qom per aver criticato l’attuale Guida suprema del Paese, ayatollah Ali Khamenei. Taheri definisce Montazeri ”un grande faqih (esperto di legge islamica) e marjah (fonte di imitazione), che e’ stato la seconda figura della rivoluzione” ed e’ ”un orgoglio per il Paese”. ”Quale legge, verso (del Corano) o precetto islamico -si chiede Taheri – puo’ giustificare la sua detenzione?”. In un comunicato, cinque deputati di Isfahan hanno espresso solidarieta’ all’ayatollah Taheri, una delle poche guide della preghiera del venerdi’ in Iran che si e’ sempre schierato dalla parte dei riformisti e per questo e’ stato piu’ volte attaccato dai circoli conservatori. La maggior parte dei quotidiani, tuttavia, si limita oggi a riportare una scarna notizia data ieri dall’agenzia ‘Irna’, in cui le dimissioni di Taheri vengono motivate con la sua ”eta’ avanzata e debolezza”.


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