Famiglia

Io guidavo la Ferrari E io volevo divorziare

Ricconi con auto fantastiche, supervincite alla lotteria,incontro con rockstar e campioni sportivi.Ma anche rapine in banca,spietati killer e capi che licenziano...

di Giampaolo Cerri

Io speriamo che non faccio un incubo: nei sogni dei bambini di Castel di Principe desideri e paure, speranze e timori. «Ero il padrone dell?Euromercato e guadagnavo moltissimi soldi ed ero il più ricco del mondo», racconta un bambino di dieci anni, mentre un coetaneo ha immaginato di esser il presidente della repubblica: «Tutti mi volevano intervistare», spiega, «però i miei genitori non volevano». Soldi e benessere economico ricorrono spesso: «Avevo un orologio bellissimo e avevo guadagnato moltissimi soldi, fino a diventare un uomo ricchissimo», oppure : «Ero un ricco e avevo come macchina una Ferrari Testarossa, 300 cavalli turbo». Soldi che, a volte, porta la fortuna. La violenza fa spesso da sfondo: «Ero un ladro ed avevo rapinato una banca. La polizia mi stava scovando dappertutto e io scappavo sempre finché restituii i soldi. I proprietari della banca non avevano chiamato la polizia»; «Io ero in una macchina e stavo insieme a dei ladri». «Avevano ammazzato mio zio», racconta un altro, «dopo un po? che l?avevano messo nella bara, io ho avuto molta paura». Non mancano neppure le tensioni del mondo adulto: «Ero sposato, io e mia moglie ci volevamo lasciare e così finimmo in tribunale, perché avevamo anche un figlio e dopo lunghe discussioni il figlio fu affidato a me e io ero felicissimo». I lavoro e le sue preoccupazioni: «Ero un assicuratore e il mio capo mi venne a chiamare, ma vidi che aveva degli occhi come un lupo e mi disse che ero licenziato perché avevo sbagliato dei contratti e mi cacciò fuori», oppure: «Ero una segretaria e vidi che stava arrivando il capo e io ho detto: ha telefonato Charlie Brown e lui si è messo a gridare e mi ha licenziata». Non mancano i miti dello spettacolo: Fiorello, Baggio, Superman, Bruce Lee, Robin Hood si incrociano nelle notti di Castel di Principe. Caratteristica comune ai ragazzini della Brianza: «Ho sognato che ero per strada e ho incontrato George Weah che mi ha regalato una maglietta con la sua firma», dice un dodicenne di Assone, mentre una bambina immagina di ?far parte della Gialappa?s Band ed un suo compagno di scuola «di essere Ligabue e cantare a San Siro».

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