Che cosa pensano dello sport i ragazzi di 14 anni, che frequentano il primo anno delle superiori? Ho provato a chiedere loro di definire la parola sport sulla base delle loro esperienze personali, l’hanno messo nero su bianco, in forma anonima, e sono venuti fuori dei veri e propri “pizzini” dello sport.
Eccone alcuni: «Per me lo sport rappresenta la fatica, l’impegno nel compiere un’attività fisica, richiede sacrificio e sforzo personale», scrive Fabio. Ma un altro studente allarga il concetto: «Per me lo sport significa saper rispettare le regole del gioco, senza barare. È importante essere leali». Scivola sul linguaggio del corpo un altro ragazzo: «È un modo per comunicare o dimostrare qualcosa che non si è in grado di dire a parole». Uno studente sembra dire a chiare lettere che da soli proprio non si può: «Sport significa saper dare il massimo per un obiettivo comune, quindi non bisogna giocare da soli», confermato da un altro compagno di classe che insiste sul fair play: «Lo sport è anche occasione per socializzare con altre persone e dimostrarsi umani e rispettosi con tutti, in particolare con gli avversari». Sport come prova di carattere: «Fare sport aiuta non solo a rafforzare il corpo, ma anche il carattere e una volta che ti sei prefisso un obiettivo sei disposto ad impegnarti finché non l’avrai raggiunto».
Tocca il tasto della degenerazione e la perdita dei valori dello sport un studente, che a 14 anni ha definitivamente perso ogni speranza di avere innanzi a sé modelli sani di sportivi, espressione di uno sport pulito: «Ormai lo sport è fatto di soldi, scommesse e corruzione. Lo sport che meglio rappresenta questi problemi in Italia è il calcio». Per fortuna bilancia il pessimismo cosmico un altro studente, che nel descrivere il suo impegno competitivo va oltre ogni possibilità umana: «Per me lo sport è un momento di prova, quando gioco mi carico di adrenalina, mi dico che non devo essere secondo a nessuno, cerco sempre di dare il massimo, mi impegno al 110%».
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