Non profit
Io difendo la 185/90: la posizione dei Comunisti italiani
il ddl 1927 "è un grave passo indietro per la pace e la giustizia"
di Redazione
Il governo sta stravolgendo, con un suo progetto, la normativa sul ”controllo democratico del commercio delle armi”, una legge nata alla fine degli anni Ottanta grazie all’impegno di numerose associazioni contro i ‘mercanti di morte”’. Il PdCI con il capogruppo Marco Rizzo, attacca il disegno di legge del governo che vorrebbe introdurre ”un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la ‘licenza globale di progetto’, riferita ai programmi intergovernativi o industriali congiunti e ai quali non si applicherebbero più le norme della legge 185. In sostanza – spiega Rizzo – questa ‘licenza globale’ renderebbe meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni relative al commercio delle armi. Le stesse operazioni bancarie poste in essere dalle imprese produttrici di armi verrebbero sottratte agli opportuni controlli. Si tratta, come hanno sottolineato i promotori della campagna, di un grave passo indietro per la pace e la giustizia. Questa legge è una brutta legge ed i Comunisti italiani si impegneranno in Parlamento ed in Europa perché vi sia una maggiore severità e maggiori controlli sul commercio delle armi”.
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