Welfare

Io ci sono andato e sono cambiato

Una settimana alla casa della pace di Pax Christi a Firenze. Tomaso Zanda, 25 anni, c’è stato. e non se ne pente.

di Redazione

Sveglia alle 7.30, colazione alle 8. Bello trovare tutto pronto, marmellate fatte in casa e pane fresco. Un breve momento di preghiera per chi lo desidera, poi tutti al lavoro. Un gruppo è in giardino: pulirlo dalle erbacce e innaffiarlo. Altri lavorano in casa, oggi c?è da imbiancare una parete e aggiustare una panca. Saranno sciocchezze, ma lavorare assieme insegna a cooperare, a riciclare senza sprechi, ad avere cura della terra. Finita la mattina, alcuni vanno in cucina, altri apparecchiano, mentre un gruppo si occupa del materiale (cartelloni, immagini, idee) per il pomeriggio. Dopo aver lavato i piatti, in giardino si discute di nonviolenza e di come viverla quotidianamente. Poi, a gruppi, ci confrontiamo su esperienze di nonviolenza (Gandhi, Martin Luther King). I partecipanti sono affiatati, nonostante le differenze culturali: stare assieme aiuta a capire il valore dei rapporti personali e a vedere l?altro come una persona prima di tutto. Si comprende l?importanza di vivere dinamiche di pace nella quotidianità, nelle relazioni interpersonali, l?amicizia si approfondisce nei momenti liberi. I responsabili stimolano con giochi di ruolo, introduzioni a personaggi come don Milani, incontri con testimoni di pace. Partecipare a un campo di questo tipo stimola a immaginare soluzioni nuove per risolvere conflitti; è una vacanza per guardare il mondo in modo diverso e crescere in uno spirito di servizio. Vale la pena provare.

Tomaso Zanda


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA