Famiglia

Investire sui bambini non è una spesa

Oggi e domani a Bari mille persone discuteranno di infanzia e adolescenza, dopo quattro anni di vuoto. «Speriamo in un vero cambiamento di verso», dicono gli esperti

di Sara De Carli

Si è aperta questa mattina alle 9,30 a Bari la Quarta Conferenza Nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza. Si sono iscritte più di mille persone: questa è d’altronde la prima occasione organizzata per parlare di infanzia e di politiche per sostenerla da quattro anni, da quando cioè ci fu la Conferenza di Napoli. «Anni di vuoto di risorse e di pensiero», dice Liviana Marelli. Il titolo scelto quest’anno è “INVESTIRE SULL’INFANZIA”: un titolo che fa ben sperare in un cambiamento di verso, dopo anni di disinvestimento e di politiche a zero euro (sempre che non sia solo retorica).

Liviana Marelli è responsabile infanzia del CNCA e domani pomeriggio interverrà alla Conferenza per conto della rete “Batti il cinque”, un network nato nel 2009. Dalla Conferenza di Bari, dice Marelli, «ci aspettiamo una grande discontinuità rispetto all’oggi, una vera inversione di tendenza. Se fosse la solita vetrina o un luogo per ripetersi le solite buone intenzioni, alzeremmo immediatamente la voce. Ci aspettiamo impegni concreti». Gli impegni concreti sono l’avvio di politiche attive, la costruzione di  piani progettuali a lungo termine, capaci di indicare priorità prospettive e azioni,  la capacità di assumersi impegni economici chiari, dando garanzia di risorse certe adeguate e durature…
«Ci aspettiamo che venga comunicata già a Bari la riattivazione dell’Osservatorio sull’Infanzia e l’Adolescenza, scaduto nell’autunno del 2013 e mai più convocato. Da questo deriva il fatto che il Piano Infanzia in vigore è quello relativo al 2010-2011 e siamo già nel 2014 senza che nessuno abbia lavorato al successivo. Ci aspettiamo delle risorse economiche, altrimenti il Piano d’Azione resta un elenco di cose belle e di desideri, che però non si possono realizzare», continua Marelli. «E soprattutto ci aspettiamo delle scadenze precise per definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali dei bambini, come previsto dall’articolo 117 della Costituzione. In proposito, grazie all’impegno del Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza  si sta predisponendo una proposta che ha proprio la  valenza di avviare in tale ambito il dibattito e il confronto con l’obiettivo di giungere alla loro rapida definizione ed attuazione».

Il primo laboratorio di oggi pomeriggio è dedicato a “Bambini e Povertà delle Famiglie”: in Italia nel 2012 i bambini a rischio povertà sono il 26% (superiore alla media europea, che si ferma al 20%) e il 17% vive in uno stato di indigenza (11,8% in Europa). Sono numeri confermati anche dalle ricerche di Istat, secondo cui nel nostro paese le famiglie con figli minorenni sono sempre più in difficoltà: dal 2011 al 2012 è passata dal 13.5 al 15,7% la percentuale di nuclei con un solo figlio in povertà relativa, dal 16,2% al 20,1% quelli con due bambini. E la situazione è peggiore per le famiglie più numerose. Le famiglie gravemente deprivate sono raddoppiate in due anni, passando dal 6,9% del 2010 al 14,3% del 2012. «Da questa conferenza ci aspettiamo che si comprenda come le politiche dell’infanzia nel nostro Paese non possono essere un optional ma la prima area di attenzione di una società moderna ed evoluta, che vede nei suoi figli il suo bene più prezioso e comprende che da una buona cura», dice Ivano Abbruzzi, Presidente di Fondazione L’Albero della Vita. «Investire nell’infanzia, per le istituzioni di oggi, non vuol dire quindi spendere, ma garantire una società più coesa oggi e una maggiore ricchezza domani: ricchezza come minore spesa sociale, ma ancor più come capitale umano, innovazione e creatività, crescita delle istituzioni attraverso un contributo attivo dei cittadini. Valori indispensabili ieri come oggi».
 
 


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