Economia
Investire nell’impresa sociale per un Paese diverso
In corso l’annuale appuntamento di Iris Network XVIII Workshop sull’impresa sociale – digital edition, Parole chiave: resilienza e protagonismo dell’impresa sociale, transizione verso un nuovo paradigma. Domani 13 novembre evento conclusivo alla presenza dei ministri Bonetti e Manfredi. Saranno presentate proposte che potranno «essere la base della proposta italiana per il Social Economy Action Plan europeo» annuncia Carlo Borzaga
di Redazione
La crisi avviata dall’epidemia di Covid-19 sta colpendo duramente i settori in cui operano le imprese sociali e altre organizzazioni di Terzo settore, in particolare i servizi che pongono al centro la relazione tra le persone. Molte imprese sociali, seppure in difficoltà, stanno affrontando la situazione di emergenza sperimentando soluzioni innovative e riposizionando le proprie attività e modalità di intervento.
Uno scenario questo che ha motivato Iris Network nel proporre il suo evento annuale di punta, il Workshop sull’impresa sociale – tradizionalmente ospitato a Riva del Garda e per ragioni di sicurezza trasformato in edizione digitale. Il Workshop mantiene vivo uno spazio di condivisione e dibattito, attraverso un’edizione resiliente che vuole accompagnare le imprese sociali durante la complessità della crisi e nella successiva ripartenza.
L’evento che si concluderà domani, 13 novembre, ha preso il via il 9 novembre e si sta svolgendo – in diretta streaming sui canali del network – secondo un calendario di 8 appuntamenti dedicati a quattro dibattiti (scenari economici e sociali, strumenti per l’impresa sociale, rapporti con la pubblica amministrazione, strategie per la ripresa) e quattro percorsi di resilienza (welfare, reti, tecnologia, comunità) dove le buone pratiche di impresa sociale si presentano.
Il momento che stiamo vivendo rende la necessità di cambiare paradigma del sistema socio-economico quanto mai impellente. Si tratta in realtà di una visione che appartiene al mondo del Terzo settore da anni.
«Come cooperatori, operatori sociali, ricercatori crediamo che siano tre i principi che guidano l’azione umana: l’interesse, l’adesione al comando del principe, i doveri/piaceri morali che le persone decidono di avere in attività che sono conformi alle loro scelte di vita. E tre sono gli spazi d’azione nei quali esercitare la nostra possibilità di vivere nelle comunità umane: il Mercato, lo Stato, il Terzo settore», sottolinea Marco Musella, presidente di Iris Network e Professore di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. «Non ci sono solo due istituti che poi fanno nascere una realtà terza (il Terzo settore), gli spazi sono tre perché tre sono i principi ai quali ispiriamo i nostri comportamenti personali. E in questo senso sono anni che noi chiediamo un riconoscimento maggiore della possibilità di essere noi stessi dentro la società, come organizzazioni e realtà del Terzo settore».
Domani, venerdì 13 novembre, a partire dalle ore 14.30, il gran finale del Workshop sull’impresa sociale prevede due focus di rilievo.
Il primo: “Sussidiarietà e amministrazione condivisa: scenari dopo la sentenza 131/2020”, vede la presenza del professor Luca Antonini, Giudice della Corte costituzionale, con Luciano Gallo (responsabile Innovazione e semplificazione amministrativa, contratti pubblici e innovazione sociale, diritto del Terzo settore – Anci Emilia Romagna), Alessandro Lombardi (direzione Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) e Luca Gori (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa).
«La sentenza 131/2020 della Corte costituzionale è un punto di svolta nei rapporti tra la pubblica amministrazione e il Terzo settore, in quanto dà pieno riconoscimento all’art. 55 del Codice del Terzo settore e, in particolare, agli istituti della coprogettazione e alla coprogrammazione» sottolinea Felice Scalvini, consigliere di Iris Network e presidente di Assifero. «a sentenza è una sfida al cambiamento non solo per la pubblica amministrazione, ma anche per il Terzo settore, che deve riflettere su se stesso e attivare processi e trasformazioni che possano renderlo all’altezza di una nuova fase. Una stagione che dovrà essere segnata da reali capacità programmatorie oltre che progettuali e da un intenso e rinnovato spirito di collaborazione».
Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia e Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca parteciperanno l’evento di chiusura “Come investire per costruire un Paese diverso” (ore 17), in cui Iris Network presenterà e discuterà le sue proposte per una strategia di sviluppo dell’impresa sociale. Interverranno inoltre Gianluca Salvatori (segretario generale di Euricse e di Fondazione Italia Sociale), Felice Scalvini (consigliere di Iris Network e presidente di Assifero), Stefano Lepri (Deputato), Stefania Mancini (presidente di Fondazione Charlemagne) e Giorgio Vittadini (Fondazione per la Sussidiarietà).
«Il Terzo settore e le imprese sociali sia stanno dimostrando una risorsa fondamentale per modificare alla radice un sistema economico e sociale sempre meno sostenibile», sottolinea Carlo Borzaga, consigliere di Iris Network e presidente di Euricse. «È il momento di disegnare una strategia di lungo periodo per assicurare il mantenimento e incrementare la presenza nell’economia delle imprese sociali e dei servizi e attività che esse garantiscono. Le proposte che presentiamo costituiscono una strategia di intervento concreta e di immediata attuazione, che può essere alla base della proposta italiana per il Social Economy Action Plan europeo».
Tutti i protagonisti, le informazioni utili ed il programma del Workshop sull’impresa sociale sono disponibili online, le dirette streaming sono su: Facebook | YouTube | sito del Workshop|
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.