Lavoro

Investimenti strategici per rafforzare il sistema cooperativo

Nuove risorse per 7,3 milioni: per il 40% finanziati Workers Buyout. Sono questi i dati del primo semestre 2024 di Cooperazione Finanza Imprese - Cfi, investitore istituzionale partecipato e vigilato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, illustrati nel corso dell’assemblea dei soci che ha rinnovato anche le cariche sociali

di Redazione

Sono stati del valore di 7,3 milioni i nuovi investimenti realizzati nel primo semestre 2024. Ne hanno beneficiato 25 imprese cooperative.
Dati che testimoniano come Cooperazione Finanza Imprese-Cfi – investitore istituzionale partecipato e vigilato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy – prosegua con successo la sua missione istituzionale in attuazione della legge Marcora: rafforzare e far crescere in tutta Italia imprese sociali in forma cooperativa.

L’Assemblea dei soci si è riunita, giovedì 5 dicembre, a Roma per l’approvazione del bilancio al 30 giugno del 2024 e per rinnovare le cariche sociali. 

I rinnovi e le nomine

Rinnovo che ha visto la nomina del Consiglio di Amministrazione composto da Massimo Ascari, Pierpaolo Baroni, Luca Dal Pozzo, Stefano Dall’Ara, Mauro Frangi, Francesca Montalti, Francesco Scavino e Fabio Travaglini e da Mario Melillo, designato dal Mimit.
Il Collegio Sindacale sarà composto da Rosaria Mastrogiorgio (presidente, designato dal Mimit) e da Gerardo Baione e Oscar De Franciscis.

«Il bilancio relativo al primo semestre del 2024», commenta Mauro Frangi, presidente di Cfi «testimonia un ulteriore rafforzamento del ruolo di Cfi e della sua capacità di contribuire alla nascita e allo sviluppo delle imprese cooperative cui si rivolge. Le sinergie realizzate con la Direzione Incentivi alle Imprese del Mimit e con le istituzioni comunitarie (Commissione Ue e Fondo Europeo per gli Investimenti, in particolare) hanno qualificato l’azione della società e la sua capacità di mettere a disposizione risposte ai bisogni delle imprese. Gli strumenti finanziari generati dalla “Legge Marcora” confermano, quindi, tutta la loro attualità e dimostrano di poter contribuire in modo significativo a generare condizioni di contesto più favorevoli allo sviluppo dell’economia sociale del nostro Paese».

I numeri e Workers buyout

Il 40% dei nuovi investimenti – precisa una nota – riguarda “workers buyout” (coop nate per iniziativa di dipendenti che rilevano e rilanciano la propria azienda in crisi), il 33% in cooperative sociali e il 27% in cooperative di lavoro. 

Le erogazioni hanno riguardato imprese attive nelle regioni del Nord per il 52%, nelle regioni del Centro per il 29% e nelle regioni del Sud per il 19% e hanno riguardato cooperative presenti in ben 9 regioni del Paese.

Cresce ulteriormente il valore totale degli investimenti in essere che raggiunge al 30 giugno 2024 il valore complessivo di 72,2 milioni di euro.

Il progetto Small/2Big

L’esercizio è stato caratterizzato anche dalla prosecuzione dell’attuazione del progetto Small/2Big avviato il 1° febbraio 2023, cofinanziato dall’Unione Europea che ha consentito anche a imprese di piccola dimensione e bassa capitalizzazione di accedere al sostegno finanziario offerto dalla Società.

Small2big è una sorta di “rampa di lancio” per sostenere la capitalizzazione e la crescita di realtà cooperative di piccola dimensione. L’obiettivo del progetto – unico finanziato dalla Commissione Ue in Italia – è quello di garantire investimenti per almeno 8 milioni di euro, attraverso interventi in equity, o quasi-equity, ciascuno dal taglio inferiore a 200mila euro, a sostegno di almeno 50 imprese sociali Pmi in forma cooperativa, per favorire percorsi di crescita in termini di capitalizzazione, dimensione e competenze. 

Nel corso dell’esercizio 2023 Cfi ha deliberato 12 nuovi interventi Small2Big portando a 26 il totale delle cooperative finanziate con un investimento complessivo di 9,16 milioni di euro

Come vanno le cooperative finanziate da Cfi?

La significativa crescita degli impieghi realizzata da Cfi in questi anni si è accompagnata a un parallelo incremento del numero delle società partecipate dalla stessa Cfi alle quali, come esplicitamente previsto dalla Legge Marcora, la Società garantisce un’azione di monitoraggio e accompagnamento costante e ricorrente. 

In particolare – precisa una nota – , nel corso del periodo in esame le società cooperative sostenute da Cfi con i propri interventi sono passate da 200 a 209 distribuite sull’intero territorio nazionale, il 65,5% al Nord, il 17% al Centro e il 17,5% al Sud e nelle isole. 

Si tratta di un sistema cooperativo che esprimeva, sulla base dei dati relativi agli ultimi bilanci disponibili (31 dicembre 2023), una patrimonializzazione complessiva cresciuta nel corso dell’esercizio 2023 da 353,7 a 387,7 milioni di euro (+9,5%), un valore della produzione aggregato di 1.319 milioni di euro, in crescita rispetto all’esercizio precedente del 21,7%, e che assorbe ben 11.655 occupati (a fronte dei 10.618 dell’esercizio precedente, +10,2%). 

Un sistema imprenditoriale nel suo complesso sano e solido, capace di buoni risultati sia sotto il profilo dei volumi di attività che della generazione di occupazione e che realizza attività ad alto impatto sociale, non solo per gli interventi di rigenerazione d’impresa garantiti dai Wbo, ma nel campo dei servizi sociali e sanitari, dell’inclusione lavorativa di soggetti fragili, della gestione di beni e aziende confiscate alla criminalità organizzata e reimmesse nei circuiti dell’economia legale. Un sistema di imprese che esprime non solo occupazione ed impatto sociale, ma è anche capace di generare una crescente redditività e, conseguentemente, un’adeguata remunerazione degli investimenti effettuati.

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