Filantropia

Investimenti a impatto, parte un programma da 60 milioni di euro

Lo hanno messo a punto le fondazioni Cariplo e Social venture Giordano dell’Amore per sostenere start up, imprese e aree di bisogno sociale specifico. Gli investimenti saranno a lungo termine, vent'anni, per un effetto generativo reale nell’economia sociale italiana

di Nicola Varcasia

L’impatto prima di tutto. Anche dei rendimenti e del ritorno a breve termine. Si chiama Gda Impact, è un programma di investimenti a impatto di oltre 60 milioni di euro. Il suo obiettivo è di sostenere l’offerta di capitali a favore di start-up, imprese e veicoli attivi nell’ambito dell’economia sociale italiana. Lo hanno lanciato la fondazione Social venture Giordano dell’Amore in qualità di advisor e investitore attivo nel campo dell’impact investing – e Fondazione Cariplo.

Si punta all’obiettivo

Il programma, spiegano i promotori, opererà secondo un modello di tipo “impact first”, per privilegiare e massimizzare la generazione di un impatto positivo. L’approccio agli investimenti del programma, infatti, si caratterizza per alcuni fattori distintivi. Anzitutto la priorità alla generazione di impatto sociale, con meccanismi incentivanti solo al raggiungimento del 100% degli obiettivi d’impatto. In secondo luogo, l’aspettativa di rendimenti contenuti (media del portafoglio del 2% + i) e un orizzonte temporale di lungo periodo, fino a un massimo di 20 anni, per favorire le esigenze di chi opera nell’ambito dell’economia sociale.

Start up e non solo

Le aree di intervento del programma toccheranno gli investimenti in iniziative che rispondono a bisogni sociali, ambientali e culturali del Paese, adottando modelli di attività economicamente sostenibili e adeguati strumenti di misurazione. Le problematiche guardate con maggiore attenzione sono quelle demografiche, il welfare, l’occupabilità delle persone, l’abitare sociale, la tutela dell’ambiente e della biodiversità e la partecipazione culturale. Il modello di intervento del programma sarà applicato sia alle start-up con elevato potenziale di impatto sia a imprese più mature in cerca di capitale paziente su medio-lungo periodo. Altri ambiti di applicazione saranno i fondi di investimento (quali Sicaf, ma anche fondi internazionali) e progetti in risposta a bisogni sociali di target specifici, quali gli studenti meritevoli, attraverso gli Income share agreement.

Nuovi capitali cercasi

«Con questo nuovo modello di intervento, desideriamo venire incontro ad alcune delle principali esigenze dell’economia sociale italiana: disponibilità di capitale molto paziente a costo ridotto, in grado di valorizzare prioritariamente la dimensione dell’impatto generato. Auspichiamo che il nostro nuovo programma di investimenti possa contribuire ad attrarre nell’ambito degli investimenti “impact first” nuovi investitori e nuovi capitali», ha dichiarato Marco Gerevini, consigliere delegato della Fondazione social venture Giordano Dell’Amore.

Si decide tutto prima

Tra le caratteristiche di questo strumento è particolarmente distintiva la percentuale del «100% del carried interest vincolato ai Kpi d’impatto». Significa che il programma subordina l’attivazione dei meccanismi incentivanti, oltre che al ritorno economico, al raggiungimento del 100% degli obiettivi d’impatto, definiti ex-ante in fase di investimento e valutati in itinere ed ex-post.
«Per quanto sia innegabile che il grant resti la risorsa di finanziamento di gran lunga preferita dagli enti di terzo settore, è importante che le organizzazioni, quando possibile, si aprano a nuove forme di finanziamento e investimento, abbracciando una cultura organizzativa il più possibile imprenditoriale, orientata alla sostenibilità di medio lungo periodo. Questo nuovo programma di investimenti ci consente di impiegare parte delle risorse patrimoniali dei cosiddetti mission connected investment e di accrescere il nostro raggio di azione a supporto dell’economia sociale italiana», ha dichiarato Sergio Urbani, direttore generale di Fondazione Cariplo.

Dare il tempo giusto

Un meccanismo di compensazione e sussidio tra i rendimenti attesi dei vari ambiti di investimento permetterà di intervenire anche su iniziative con rendimenti particolarmente ridotti, normalmente non investibili anche per gli stessi investitori a impatto. D’altra parte, i modelli di attività che si sviluppano nell’ambito dell’economia sociale sono spesso fragili e necessitano di tempi lunghi per trovare il giusto assetto ed equilibrio. La necessità degli investitori di realizzare l’investimento dopo pochi anni può costringere l’ente a “forzare” certe scelte per rendersi appetibile a un compratore, a favore del rendimento finanziario, ma a discapito dell’impatto sociale generato. È quindi opportuno, come hanno in programma di fare i promotori di questo strumento, considerare orizzonti temporali lunghi, per avere la possibilità, solo se necessario, di dare più tempo alle iniziative di crescere e consolidarsi.

Foto in apertura Alicia Christin G su Unsplash

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