Filantropia

Investiamo sui giovani, sono le nostre “terre rare”

In occasione della presentazione dell’attività filantropica 2025, Fondazione Cariplo lancia la novità delle “sfide trasversali”: Neet, disabilità e infanzia 0-6 anni i focus di un nuovo modello di progettualità che guarda a una logica di rete. Intesa Sanpaolo sposa da subito la sfida relativa ai Neet

di Mattia Schieppati

I giovani che si trovano nella condizione di Neet, ovvero che non studiano e non lavorano, sono una “discarica di talenti” (termine, molto forte, usato da Ferruccio de Bortoli nel suo video intervento). O, meglio, rappresentano quelle “terre rare” che «sono un tesoro per il nostro Paese e che dobbiamo mettere in grado di avere quella serenità psicologica che consenta loro di entrare con soddisfazione nel mondo del lavoro e essere protagonisti della propria vita e del proprio futuro» (come ha detto, in uno dei suoi interventi, Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo).

Le sfide trasversali

Una mattina densa di concetti e di sguardi sul presente e sul futuro quella che si è vissuta questa mattina a Milano, presso il Meet Digital Culture Center, in occasione della presentazione da parte di Fondazione Cariplo della programmazione strategica della propria attività filantropica per il 2025 e la prima delle tre “sfide trasversali” – la sfida ZeroNeet per il contrasto alla dispersione scolastica e lavorativa di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 29 anni –  che rappresentano quest’anno una novità rispetto agli strumenti di intervento consolidati della Fondazione.

Una mattinata che segna un forte scatto in avanti nell’ormai storico impegno di Fondazione Cariplo. Primo dato di rilievo: le risorse a disposizione aumentano significativamente, passando da 150 milioni di euro a oltre 215 milioni di euro. La maggior disponibilità di risorse messe a disposizione è dovuta ai buoni risultati della gestione del patrimonio e alla presa d’atto che i bisogni sono crescenti. Il patrimonio di Fondazione Cariplo vale oggi oltre 11 miliardi di euro. 

Sergio Urbani

Secondo passaggio: una parte consistente di questa somma verrà destinata a tre grandi programmi, definiti “sfide di mandato”, che hanno un orizzonte temporale triennale, per ciascuno dei quali la Fondazione impegnerà 20 milioni di euro.  

Il cambio di prospettiva

Numeri importanti ma, come ha sottolineato Sergio Urbani, Direttore Generale di Fondazione Cariplo in un intervento che ha rappresentato l’orizzonte completo della programmazione della Fondazione, «oggi non bastano le risorse economiche, ma serve un modello di intervento adeguato. Per questo al modello filantropico tradizionale abbiamo affiancato una piattaforma di sfide filantropiche. Ciò significa un cambio di prospettiva: al centro dell’azione non c’è la Fondazione, ma la sfida e il suo tema, e rispetto a questa sfida il nostro compito diventa quello di aggregare reti di soggetti e creare sinergie affinché le questioni vengano affrontate con un impegno corale, coordinato e quindi più efficace. Oggi la complessità è aumentata, siamo di fronte a problemi multidimensionali che chiedono eterogeneità di visioni, di approcci e di soluzioni. Dimostrando di essere una Fondazione che ha la capacità di adattarsi al cambiamento e a quelle che sono le priorità della comunità».

Alleanza con Intesa Sanpaolo

Ed è proprio su una di queste tre sfide di mandato, imperniata sul tema dei giovani che non studiano e non lavorano, che è stata annunciata l’importante alleanza con Intesa Sanpaolo: i due enti collaboreranno per il contrasto al fenomeno dei Neet, una condizione che tocca oggi 1,4 milioni di ragazze e ragazzi a livello nazionale.  

In Lombardia sono circa 157mila i giovani che si trovano in questa condizione. Background socio-economici svantaggiati, reti familiari poco supportive, percorsi di vita accidentati sono solo alcuni dei fattori che portano ad essere Neet. Il fenomeno è inoltre collegato alla dispersione scolastica, esplicita ed implicita. 

Obiettivo ridurre il tasso dei Neet al 9%

Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo intendono contribuire alla diminuzione del tasso di Neet al 9%, traguardo indicato dalla Ue entro il 2030. Ciò significa accompagnare e attivare 20mila giovani che si trovano in questa condizione in Lombardia.
Per farlo i due enti uniranno competenze e budget: 20 milioni di euro da parte di Fondazione Cariplo, 10 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo.

L’impegno sarà volto a prevenire la dispersione scolastica e contrastare il fenomeno, sostenendo la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani già in condizione di Neet; tutto questo promuovendo una conoscenza sempre più puntuale per attuare interventi di precisione. Chi vorrà potrà contribuire al progetto donando sulla piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo For Funding. 

I due fronti dell’impegno

«L’obiettivo è unire le forze e applicare metodi ed esperienze che hanno funzionato per scalare i numeri e dare un segnale importante di vicinanza alle giovani generazioni, ai ragazzi e alle loro famiglie» ha commentato Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo «non possiamo stare a guardare; agiremo su due fronti, da un lato la prevenzione, evitando che altri ragazzi escano dalla scuola e finiscano in un vicolo cieco da cui poi è più difficile farli uscire; dall’altro sostenendo l’ingresso nel mondo del lavoro di coloro che sono oggi bloccati in questo tremendo limbo, sospesi in una vita che non lascia spazio al futuro. Per affrontare impegni come questi occorre dar vita a solide alleanze. Ringrazio Carlo Messina e tutto il board di Intesa Sanpaolo per aver accolto senza esitazioni la proposta; l’appello va a chiunque voglia dare un contributo in questa direzione. L’attività filantropica di Fondazione Cariplo non si esaurisce certo qui. Non verrà a mancare il nostro impegno sulle tradizionali attività, ma lavoreremo sempre più in modo sinergico, anche riorganizzandoci internamente e lavorando per obiettivi; vogliamo costruire nuove ed ulteriori collaborazioni con le istituzioni e con le aziende. Sono problemi enormi, non si possono affrontare da soli». 

da sx Messina e Azzone

Sottolinea Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo Intesa Sanpaolo: «Un giovane che non studia e non lavora è un giovane che ha perso l’energia per costruire la sua vita, una famiglia, un mestiere. Alle conseguenze individuali si aggiungono quelle per la collettività, un costo sociale significativo in un periodo di calo demografico. L’Italia non può rinunciare a menti libere e costruttive quali per natura sono quelle dei giovani. Per questo abbiamo accolto con slancio la proposta del presidente Azzone per un progetto congiunto con la Fondazione Cariplo, un progetto che parte dalla Lombardia e che vorremmo ampliare a tutto il territorio italiano, incluso il Mezzogiorno».  

Nell’immagine in apertura un momento dell’evento di presentazione – tutte le foto di Nicolas Tarantino

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