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Invalidità quando c’è la pensione

Una neoplasia con esito benigno non darà diritto ad alcun tipo di forma pensionistica (di Damiano Bettoni).

di Redazione

Volevo avere notizie sulle pensioni per soggetti affetti da neoplasie. Certo ci saranno, ma credo per chi ne è affetto in modo terminale. Mia suocera ha una neoplasia alla cervice uterina, ha effettuato radio-chemioterapie con risultati ottimi. Ora, devono intervenire chirurgicamente e i medici ci hanno rassicurato che è fuori pericolo. Quindi mi chiedo? Se a ognuno che è affetto da tumore e poi guarito si desse una pensione lo Stato andrebbe in bancarotta…

Stefania (Roma)

Premetto che, di per sé, non esistono pensioni o particolari benefici economici per le persone affette da neoplasia. Il problema è quello di vedere se, e fino a che misura, una neoplasia, come ogni altra malattia, determina uno stato invalidante. In tal modo una neoplasia con esito benigno, non suscettibile cioè di provocare situazioni invalidanti permanenti, non darà diritto ad alcun tipo di pensione. E se vi è stato qualche riconoscimento di invalidità in una fase nella quale la malattia si era mostrata a esito infausto, tale riconoscimento è sempre rivedibile quando l?evoluzione del quadro clinico volge al meglio. Anzi, quando in relazione a determinate cure, è prevedibile uno sviluppo della malattia invalidante tale da rimettere in discussione le valutazioni fatte in un certo momento, è anche possibile dagli organi deputati all?accertamento scadenzare una data di revisione. Fatta questa premessa è poi necessario avere presente a quale tipo di pensione di invalidità si fa riferimento. Ognuno richiede che venga soddisfatto uno specifico requisito medico legale. Per l?assegno di invalidità (previsto per i lavoratori dipendenti e autonomi) è necessario che una o più patologie determinino una incapacità di lavoro in occupazioni confacenti alle proprie attitudini in misura ridotta a meno di un terzo. Per la pensione di inabilità (totale) è necessario a causa dell?infermità o del difetto fisico o mentale trovarsi in assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Per l?invalidità civile (che può dare diritto a prestazioni assistenziali al di sopra di una certa soglia) è prevista una tabella delle percentuali di invalidità. Una neoplasia in tali tabelle può essere valutata da 11 fino a 100 punti percentuali a seconda degli organi colpiti e delle compromissioni funzionali correlate. In linea generale è possibile, a diverse condizioni anche reddituali e con riconoscimento anteriore al 65° anno di età, avere diritto a prestazioni economiche solo dal 74% in su. Se invece si vuole l?indennità di accompagnamento è necessario avere avuto la compromissione della capacità di deambulare senza l?aiuto permanente di un accompagnatore, ovvero trovarsi nel bisogno di assistenza continua essendo nell?impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita (come può accadere anche nelle fasi terminali di una malattia). Il riconoscimento del grado di invalidità non è tuttavia rivolto solo al bisogno di prestazioni economiche, ma anche ad altre prestazioni indirette (riconoscimento dello stato di handicap, ticket, cure, permessi giornalieri, ecc.). È insomma necessaria una consulenza per verificare lo stato di bisogno e comprendere le opportunità previste nella legislazione vigente.

Damiano Bettoni

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