Economia

Invalidità, l’ultima vergogna

di Redazione

Mi domando con quale faccia si possa oggi seriamente ipotizzare e proporre un emendamento alla manovra finanziaria che preveda una sanatoria per le false invalidità. O meglio, non me lo sarei mai domandato se non fosse successo davvero. Ed è successo. La Lega ha ufficialmente proposto questa meravigliosa pensata, e lo ha fatto con la voce autorevole del vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, Massimo Garavaglia. Si pensa dunque di dare la possibilità a chi ha truffato di autodenunciarsi entro 180 giorni ed evitare così le sanzioni. «In questo modo», spiega Garavaglia, «diamo la possibilità allo Stato di risparmiare soldi e tempo per tutti gli accertamenti, mentre chi è nel torto potrà riparare senza pagare nulla. Sapendo che comunque prima o poi li avremmo scoperti». Ma in che Paese pensa di vivere? La libera repubblica di Bananas? Per favore, smettiamola di fare i dilettanti allo sbaraglio in una materia seria, complessa, con implicazioni di responsabilità legale, di perequazione dei diritti a parità di situazione, di lotta seria e rigorosa a un fenomeno che fino a ieri il governo, per bocca del ministro Tremonti, ha ritenuto una delle principali cause della nostra crisi di sistema. Ma come? Proprio nel momento in cui tutte le associazioni e i coordinamenti, Fish e Fand in testa, portano all’esame del Parlamento una serie di proposte concrete per combattere la falsa invalidità e l’elusione fiscale derivante dall’uso improprio dell’invalidità civile, la grande trovata, che al momento non ha suscitato neppure l’ilarità che meriterebbe, è un condono-sanatoria penale? Questa è una ridicola vergogna. Spero che l’emendamento sia al più presto accartocciato e gettato nel cestino delle idee stravaganti di parlamentari ignoranti e presuntuosi. Ci avevano già provato, nel 1994: An, Forza Italia e l’ineffabile Mastella, uniti nell’inciucio. Inapplicabile, allora come adesso. Un insulto agli onesti, alle persone serie, e perfino ai controlli dell’Inps.


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