Economia

Intesa Unci-Ciu per favorire coop tra quadri

L’accordo è stato sottoscritto questa mattina a Roma

di Francesco Agresti

E? stato siglato questa mattina a Roma, presso la Biblioteca del Cnel un protocollo d?intesa tra la CIU ? Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali ex Unionquadri) e l?UNCI ? Unione Nazionale Cooperative Italian, per la ricollocazione professionale dei quadri attraverso lo strumento cooperativo. A sottoscrivere l?Accordo sono stati i Presidenti delle due Organizzazioni Luciano D?Ulizia (UNCI) e Corrado Rossitto (CIU). Obiettivo dell?intesa è quello di creare alternative occupazionali per queste categorie professionali attraverso il modello cooperativo, partendo dalla constatazione che la valorizzazione delle professionalità altamente specializzate rappresenta una utile opportunità alla crescita e allo sviluppo economico del Paese nel suo complesso. Il patrimonio intellettuale offerto dai quadri, infatti, contribuisce al potenziamento e al consolidamento della crescita cooperativa, soprattutto, in innovazione, ricerca e nel settore delle tecnologie applicate contribuendo alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona sulla società della conoscenza come recentemente raccomandato dalla Commissione Europea. Il Protocollo individua tre linee operative: 1) l?introduzione dei quadri nelle cooperative di lavoro e in quelle di nuova generazione accanto alle figure tradizionali, al fine di fornire quel valore aggiunto utile per la loro competitività; 2) la creazione di cooperative costituite da soli quadri altamente specializzati; 3) la costituzione di cooperative di ricerca quale utile approdo per i giovani ricercatori e per una loro migliore collocazione nel mercato del lavoro qualificato. Il Protocollo, inoltre, prevede la costruzione di una rete tra cooperative per consentire loro di operare al di fuori dei confini nazionali, soprattutto nei Paesi di nuovo ingresso UE, nei quali si rileva una certa disponibilità nei confronti del non-profit ma una scarsa cultura cooperativa. Contesti in cui il modello italiano di fare cooperazione può apportare un rilevante contributo. La riforma delle professioni introdurrà la formula cooperativa tra le forme giuridiche attraverso le quali costituire società tra professionisti. Il modello cooperativo, infatti, si è dimostrato perfettamente adeguato e capace di mettere in condizione i professionisti e i quadri nei diversi settori (ingegneri, architetti ecc) di esplicare al meglio le loro professionalità.


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