Sostenibilità

Intesa dei consumatori: Fazio chieda scusa ai risparmiatori

Codacons ha deciso di citare in giudizio Fazio davanti al giudice di Pace di Roma per il 15 marzo

di Francesco Maggio

Quei “quattro soldi” evocati ieri dal Governatore per definire le perdite subite da 830.000 risparmiatori soltanto negli ultimi 26 mesi (dallo scandalo Bipop-Carire ottobre 2001) al caso Finmatica, spesso rappresentano il sudato risparmio frutto di sacrifici e privazioni di una intera vita di lavoro mandati in fumo per precise responsabilità delle banche e per omessa vigilanza delle autorità preposte ai controlli, sui quali sono giustamente accesi i fari di 14 procure della Repubblica. Lo afferma in una nota l?Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) nella quale, le quattro associazioni si dicono certe che il Governatore provvederà oggi stesso ad un ravvedimento operoso, chiedendo scusa ai risparmiatori offesi, per consolidare quella fase nuova nei rapporti con le associazioni aperta il 21 gennaio scorso da Vincenzo Desario Il Governatore Fazio, sostiene l’Intesa, non può continuare a difendere l’anomalia italiana, che ha fatto assegnare alla Banca d’Italia funzioni Antitrust sulle banche attribuite in tutti i Paesi alle Autorità Garanti della Concorrenza che ha generato fenomeni distorsivi nel mercato del credito con costi e commissioni predatorie. Intanto oggi il Codacons, sulla base della 281/98 sulla tutela degli interessi collettivi dei consumatori, ha chiamato in giudizio dinanzi al Giudice di pace di Roma per il 15 marzo prossimo il Governatore Fazio per alcune delle affermazioni di ieri nell’audizione in Parlamento. L?associazione ritiene offensive nei confronti dei tanti risparmiatori coinvolti nei crack finanziari le frasi pronunciate da Fazio e, in particolare, “C’è stato fin troppo chiasso”, “i risparmiatori coinvolti sono molto al di sotto delle cifre allarmistiche circolate”, “se fossero un milione sarebbero quattro soldi a testa”. “Con tale iniziativa – spiega il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – intendiamo chiedere un risarcimento simbolico a Fazio il quale, non godendo dell’immunità parlamentare, può rispondere delle proprie dichiarazioni. Un risarcimento in favore dei tanti risparmiatori che si sono sentiti offesi e ingiuriati dalle affermazioni di Fazio di ieri – prosegue Rienzi – che ha difeso ad oltranza l’operato di Banca d’Italia sminuendo il danno subito dagli investitori, che non ammonta certo a quattro soldi a testa”.


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