Economia

Intesa Confcooperative e università Modena e Reggio Emilia

Obiettivo dell’accordo è favorire lo scambio di conoscenze e risorse tra l’ateneo e il mondo cooperativo

di Francesco Agresti

Un protocollo triennale per diffondere la solidarietà, la responsabilità sociale e favorire concretamente l’integrazione tra mondo dell’alta formazione e la realtà cooperativa. Questi gli obiettivi del?intesa sottoscritta dall’università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Confcooperative Modena. ?Per Confcooperative Modena, che rappresenta oltre 260 cooperative, con quasi 50 mila soci, 12 mila addetti e un fatturato complessivo che si aggira intorno ai 2,2 miliardi di euro, l’accordo con l’Università?, ha sottolineato il presidente Gaetano De Vinco, ?è un’occasione importante per sviluppare la formula cooperativa. La cooperazione è uno strumento idoneo allo sviluppo delle capacità personali e con questo atto, quindi, si vuole accrescere l’orientamento e la socializzazione attraverso il lavoro, diffondere la cultura d’impresa cooperativa e degli aspetti relativi alle nuove professionalità del sistema produttivo. Riteniamo fondamentale investire sulle nuove generazioni individuando progetti tesi a sviluppare le conoscenze e il metodo dell’autoimprenditorialità?. Il documento, infatti, si pone come obiettivi la conoscenza e la diffusione della cultura cooperativa, della sua storia, della sua organizzazione e della relativa legislazione, l’integrazione del mondo universitario con il mondo delle imprese cooperative e la realizzazione di collaborazioni nel campo della formazione per studenti dei corsi di laurea istituiti presso l’ateneo. Previsti inoltre tirocini aziendali da parte degli studenti presso imprese cooperative e di tesi di laurea su temi di interesse storico, economico e normativo, proposti da Confcooperative Modena. ?L’accordo con questa importante parte del sistema cooperativo modenese?, ha aggiunto il rettore Gian Carlo Pellicani, ?è non solo un riconoscimento del peso che ha sul piano locale questa particolare forma di organizzazione imprenditoriale, ma è anche naturale attuazione di quella intesa, denominata “Patto per l’occupabilità”, siglata nel 2002 e insistentemente voluta dal professor Marco Biagi per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro degli studenti del nostro ateneo?. Altri aspetti dell’intesa riguardano l’organizzazione di visite tecniche presso le strutture di imprese cooperative e l’incentivazione della sperimentazione del metodo cooperativo tra gli studenti, oltre all’impegno a promuovere rapporti di collaborazione tra Confcooperative Modena e Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nell’ambito della ricerca.


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