Non profit

Intervita ed Ecpat Cambogia lottano contro lo sfruttamento sessuale di donne e bamini legato al turismo

Nuovo progetto di formazione degli operatori turistici locali

di Intervita

Adesivi sugli autobus, magliette, volantini, megaposter in punti strategici e tanta sensibilizzazione e formazione degli operatori locali che lavorano con i turisti in Cambogia. Questi gli strumenti di Intervita Onlus che, in collaborazione con ECPAT Cambogia, è impegnata a ridurre il fenomeno del turismo sessuale, la tratta e lo sfruttamento dei bambini e ad aumentare la consapevolezza del fenomeno per prevenirlo.

 

In 4 provincie del paese, Kratie, Sihanouville, Banteay Meanchey, Siem Reap, Intervita Onlus punta ad aumentare e rafforzare la capacità di intervento dei partner locali. Si tratta di un elemento imprescindibile per combattere un fenomeno ampiamente diffuso su un territorio dove, con 200-225mila vittime, avviene circa un terzo del traffico mondiale di esseri umani.

 

Membro dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), Intervita è impegnata da tempo in Cambogia con progetti legati al sostegno alle vittime di sfruttamento sessuale e di traffico di persone, in collaborazione con vari partner locali. A Battambang sostiene un centro d’accoglienza e recupero per minori vittima della tratta di esseri umani e per bambini di strada a rischio di sfruttamento. Qui trovano un rifugio sicuro circa 120 minori tra i 5 e i 18 anni, che ricevono cure e vivono in condizioni adeguate alla loro crescita e, quando la famiglia rappresenta un luogo sicuro in cui reinserire i ragazzi, il progetto prevede come beneficiari anche i genitori. A Svay Rieng, inoltre, Intervita assicura sostegno alle comunità locali e nella formazione professionale.

La Cambogia è un paese di partenza, transito e destinazione del traffico umano e dello sfruttamento sessuale. Sono vere e proprie organizzazioni criminali che trafficano soprattutto donne e bambini, che sono trasferiti in Tailandia, Malesia, Taiwan o Sud Korea. Le ragioni di questo fenomeno sono diverse. Innanzitutto la mancanza di lavoro. In Cambogia, circa il 50% della popolazione ha meno di 20 anni e ogni anno tra i 150 e 175mila giovani entrano nel mercato del lavoro, con una previsione per il 2010 di 200mila persone. Purtroppo la disponibilità di lavoro è ampiamente insufficiente, il che determina lo spostamento all’estero di molta forza lavoro che rischia di essere vittima del traffico di esseri umani, data la difficoltà di controllare la reale destinazione delle persone. Un altro fattore significativo è la grave povertà del paese, dove il 34% dei cambogiani vive con meno di un dollaro al giorno, il 45% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione e il 13% è gravemente malnutrito.

 

Gli interventi di Intervita in Cambogia sono parte della campagna VITE INVISIBILI, contro lo sfruttamento sessuale legato al turismo, che comprende anche interventi nella provincia di Cearà in Brasile, volti alla formazione delle comunità locali affinché siano in grado di organizzare attività turistiche alternative al turismo di massa, nel rispetto della dignità delle persone e dell’ambiente.

 

Sostenere i progetti a favore delle bambine e delle donne nel Sud del mondo è semplice: basta telefonare al numero a tariffa ripartita 848 88 33 88, visitare il sitowww.intervita.it  o scrivere ainfo@intervita.ite chiedere le informazioni necessarie a scegliere una modalità di contribuzione.

 

Chi è Intervita

 

L’Associazione Intervita Onlus è presente in Italia dal 1999 con la sede di Milano. E’ un’organizzazione non governativa di cooperazione allo sviluppo, aconfessionale, apartitica e indipendente, che ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle fasce più deboli di popolazione nei paesi nel Sud del mondo. Per la realizzazione di progetti di sviluppo a medio e lungo termine Intervita Onlus opera con partner locali e con alcune sedi INWA – Intervida World Alliance – presenti nei Paesi del Sud del mondo. La peculiarità di Intervita è quella di realizzare progetti di sviluppo integrato: sceglie cioè di intervenire in zone con un alto indice di povertà dove, operando in diversi ambiti contemporaneamente (sicurezza alimentare, sanità, produzione, istruzione, formazione), si propone di creare solide basi per uno sviluppo reale e duraturo delle comunità.

Disponendo di team di professionisti in diversi settori, nel momento in cui si sono verificate catastrofi naturali nei paesi dove è presente, Intervita si è mobilitata per mettere a disposizione la propria esperienza nelle operazioni di primo soccorso e di ricostruzione, come in occasione dello tsunami che devastò la costa orientale dell’India nel dicembre del 2004 e del ciclone Nargis in Myanmar nel maggio 2008.

 

DATI INTERVITA

45.000 sostenitori in Italia

13 Paesi di intervento: Myanmar, Nepal, El Salvador, Nicaragua, Ecuador, Brasile, India, Cambogia, Filippine Senegal, Mali, Benin e Congo.

 

Cosa fa VITA?

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