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Intervista ad Hans Graf von Sponeck. L’Onu? Sarà sepolta dal nuovo imperatore

L’ex responsabile del programma Oil for Food delle Nazioni Unite non ha dubbi: anche sulla ricostruzione, Bush e Blair detteranno legge.

di Paolo Manzo

Le Nazioni Unite giocheranno un ruolo nella ricostruzione dell?Iraq. Ma una cosa è la ricostruzione materiale, altra sarà la riabilitazione mentale. L?Onu ha abbastanza esperienza per svolgere un ruolo importante nella ricostruzione materiale, e avrà un ruolo se la comunità internazionale gli darà le risorse. Ma nessuno potrà aiutare l?Iraq nella sua riabilitazione mentale. Ci vorranno più di 10 anni prima che questo confuso e traumatizzato Paese torni a un equilibrio. Ma non credo che gli Usa vogliano, né che possano affrontare la ricostruzione da soli, coi pochi alleati che hanno. Di certo l?Onu giocherà un ruolo importante”. È sicuro di quel che dice il tedesco Hans Graf von Sponeck, sino al 2000 a capo del programma Oil for Food in Iraq, in ottimi rapporti con Kofi Annan e, dagli anni 60, uomo di spicco delle Nazioni Unite, da cui è uscito tre anni fa.
Vita: Che ruolo avrà l?Onu nella fase della ricostruzione dell?Iraq?
von Sponeck: Sfortunatamente non un ruolo politico. Il Palazzo di vetro sarà un partner tecnico. Aiuterà a organizzare la distribuzione degli aiuti alimentari, assicurerà la copertura medica, proteggerà i rifugiati, garantirà abitazioni provvisorie per gli sfollati, ricostruirà qualche scuola. Questo sarà tutto ciò che farà l?Onu. Ma, le decisioni importanti, la strategia globale per la ricostruzione, sono certo, saranno prese dagli anglo-americani. Con l?Onu che giocherà il ruolo di un semplice partner multilaterale.
Vita: Una previsione abbastanza triste?
von Sponeck: Purtroppo è così. Nel breve periodo sarà un ?gioco bilaterale?, non ci sarà una strategia multilaterale in cui l?Onu siederà nei posti di comando. Comanderanno gli Usa e la Gran Bretagna, e solo quando questi vorranno le Nazioni Unite saranno coinvolte.
Vita: Non crede che Bush vorrà fare da solo anche nella fase di ricostruzione?
von Sponeck: Per ora non vedo questa possibilità. Penso che coinvolgendo, seppur solo superficialmente e dal punto di vista tecnico l?Onu, Bush si voglia assicurare la legittimità. Cercherà di mostrare al mondo che l?Iraq non è solo un interesse statunitense, ma che coinvolge tutti. Questa è l?impressione che Bush vuole dare, usando l?Onu nella fase di ricostruzione. E le Nazioni Unite possono aspettarsi solo questo: avere un ruolo tecnico, sotto la guida diretta e chiara del vincitore. Di quello che oggi è il nuovo ?Imperator?.
Vita: È triste se si pensa che l?Onu nacque come organizzazione-guida per la comunità internazionale, sia politicamente che moralmente. Sembra siano stati dimenticati oltre 50 anni di storia e la guerra al nazi-fascismo, che fece nascere le Nazioni Unite?
von Sponeck: È una vera tragedia che Usa e Gran Bretagna sacrifichino il multilateralismo per i loro interessi nazionali. Questa è una decisione davvero terribile e senza speranza. Ci vorrà moltissimo tempo prima che torni l?armonia all?Onu e in tutta la comunità internazionale. Ma prevedo nel medio-lungo termine una possibilità per una riforma del Consiglio di sicurezza, affinché non possa ripetersi una situazione analoga all?attuale. In cui una struttura internazionale è stata usata a proprio uso e consumo, per interessi bilaterali.
Vita: Le prospetto uno scenario poco realista. Se Usa e Gran Bretagna volessero ricostruire l?Iraq senza coinvolgere l?Onu, quali le conseguenze?
von Sponeck: Sarebbe come tornare agli anni 30, quando le multinazionali del petrolio cambiavano i governi. Usa e Gran Bretagna sarebbero visti come i nuovi colonizzatori e ciò porterebbe all?azione gli elementi estremisti, a livello globale. Intensificherebbe i problemi con il terrorismo internazionale che abbiamo già affrontato di recente. La coalizione dei Paesi che combatte il terrorismo, che oggi vacilla, rischierebbe la dissoluzione.

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