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Intervista a Paul Kagame. Ma quali brogli, ha vinto la pace
Il vincitore in questa intervista esclusiva a Misna difende il voto. E dice: "Ha perso chi ha puntato sulla divisione etnica".
A meno di una settimana da una schiacciante vittoria elettorale, il presidente ruandese Paul Kagame, ha accettato di rispondere in esclusiva ad alcune domande dell?agenzia Misna.
Domanda: Come spiega la grande fiducia che i ruandesi le hanno manifestato attraverso il voto?
Paul Kagame: Penso che la fiducia dimostrata è veramente il segno di un grande apprezzamento su quanto io e il mio partito abbiamo fatto per il popolo di questo Paese in termini di unità e sicurezza interna. I progressi socio economici degli ultimi 9 anni sono stati altrettanto apprezzati dai ruandesi.
Domanda: Felicitazioni nei suoi confronti sono state espresse da alcuni settori della comunità internazionale, in particolare dal segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, dal governo di Pretoria, da
Bujumbura e da Kinshasa?
Kagame: Abbiamo lavorato per la vittoria in questi ultimi anni. Coloro che ci hanno lodato hanno visibilmente apprezzato ciò che abbiamo fatto. Siamo felici.
Domanda: Il suo principale rivale politico, Faustin Twagiramungu, ha categoricamente rifiutato il risultato dello scrutinio presentando addirittura un ricorso alla corte suprema. Che cosa ha da dirci a proposito?
Kagame: Alcuni perdenti non accettano la sconfitta e si lamentano sempre. Twagiramungu è uno di loro. Si è lamentato da quando è tornato in Ruanda. Ma nello stesso tempo non ha rispettato le regole del processo elettorale. Andando contro la costituzione ha chiaramente fatto appello a sentimenti etnici. È per questa ragione che abbiamo avuto il genocidio in Ruanda. Tutti i ruandesi sono coscienti di questo pericolo. Ed è anche quella la ragione per cui certe persone, reclutate da lui, si sono poi allontanate. Queste persone hanno testimoniato che stava giocando la carta etnica ed incitava alla violenza.
Domanda: La campagna elettorale è stata spesso segnata da accuse reciproche di sfruttamento della questione etnica. Lei pensa che il Ruanda abbia superato la questione etnica?
Kagame: Credo di sì. Numerosi progressi sono stati compiuti, e ciò si riflette chiaramente nella vittoria. Questo non vuole dire che non vi siano più problemi su questo punto. Come ho già detto, Twagiramungu ha giocato la carta etnica. Alcuni gli hanno dato retta, altri gli hanno voltato le spalle. C?è ancora lavoro da fare per giungere all?unità del Paese, ma sarà un lavoro che porterà frutti solo a lungo termine. Certi europei continuano a vedere il Ruanda come un Paese diviso tra hutu, tutsi e twa, e pensano che la maggioranza, gli hutu, debbano per forza ottenere la supremazia politica. Ora, queste elezioni hanno dimostrato che questa logica è sbagliata. Alcuni di loro fanno fatica ad accettarlo.
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