Non profit

Intervista a Marina Salomon. Il mio sogno non profit

Ha firmato la proposta sulla deducibilità, costruisce una sede per il sociale di Verona. Una delle imprenditrici più note si confessa

di Francesco Maggio

“Leggo Vita da anni. Ne condivido, pressoché totalmente, le posizioni e le battaglie. Ho aderito, quindi, alla campagna Più dai, meno versi senza alcuna esitazione. Perché secondo me è corretta sia su un piano etico, per le priorità di valori che stabilisce, che su quello pratico, in quanto credo che collegare in modo diretto la produzione di utili a destinazioni di responsabilità sociale dia più senso alla realizzazione stessa dei profitti”. Marina Salomon, imprenditrice del tessile (Altana) e dei servizi (Doxa) con un fatturato annuo complessivo di oltre 50 milioni di euro, è un?entusiasta. Si dichiara sinceramente appassionata ai temi del non profit. “Il mio sogno”, afferma, “è lavorarci a tempo pieno”. E in queste settimane in cui la corporate social responsability è sotto la luce dei riflettori, la sua è una testimonianza davvero significativa. Vita: Da cosa nasce il suo interesse per il Terzo settore? Marina Salomon: Da una profonda consapevolezza, maturata sul campo guardando anche a cosa accade all?estero: del fatto che laddove vi è una capillare diffusione di organizzazioni senza fine di lucro, non solo è più alta la qualità della vita dei cittadini, ma le stesse imprese trovano condizioni ?ambientali? più favorevoli al loro sviluppo. E, di conseguenza, è quasi una sorta di imperativo categorico per le aziende contribuire, in vario modo, alla crescita del settore non profit. Vita: Lei, per esempio, cosa fa in concreto? Salomon: Innanzitutto, ci siamo dati in famiglia una regola ferrea: la stessa cifra che spendiamo durante l?anno per vivere, la devolviamo in donazioni. Inoltre, acquistiamo immobili che diamo in comodato gratuito alle associazioni. Proprio in questi giorni, per esempio, si è costituita l?associazione Villa Buri, che prende il nome dal palazzo di Verona che abbiamo acquistato, ristrutturato e messo a disposizione di nove realtà: Bilanci di giustizia, Banca etica, Agesci, Masci, Cestim, Legambiente, Acli, Nigrizia, Altromercato. Vita: Proprio la Doxa ha rilevato di recente che sono ben 19 milioni gli italiani che donano. È sorpresa di questo dato? Salomon: Assolutamente no. Gli italiani hanno una autentica propensione al dono. Peccato che non vengano aiutati a fidarsi. E che il mondo del marketing e della comunicazione non facciano granché in questa direzione. Al più, cavalcano in certe circostanze, l??effetto moda?. Vita: A proposito di ?effetto moda?, che rischi ci sono che contagi il fenomeno della responsabilità sociale d?impresa? Salomon: Sono piuttosto fiduciosa, al riguardo. Gli imprenditori hanno capito bene due cose: che è molto più efficace, in termini comunicativi, trasmettere un messaggio di responsabilità che non una campagna pubblicitaria. Ma affinché il risultato sia pregevole, è evidente che non si può bluffare, ma comunicare un impegno concreto. Vita: L?altra cosa? Salomon: Parlando con colleghi imprenditori o con manager io sento che l?11 settembre è come se avesse dato uno scossone all?umanità. Il parametro oggi tenuto in maggior considerazione non è più quello della quantità degli utili, ma l?orizzonte di senso di quello che si sta facendo. Perciò sono ottimista


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