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Interventi urgenti in materia di prevenzione e rimozione deifenomeni di dispersione scolastica.
di Redazione
Decreto-legge 1 ottobre 1993, n. 391 (in Gazz. Uff., 2 ottobre, n.
232). — Interventi urgenti in materia di prevenzione e rimozione dei
fenomeni di dispersione scolastica.
Art. 1.
1. Per l’anno scolastico 1993-1994 nelle regioni Sicilia,
Calabria, Campania, Puglia e Sardegna e nelle aree urbane di Milano,
Torino e Roma, al fine di assicurare una più qualificata e razionale
prosecuzione delle attività didattico-educative e psico-pedagogiche
finalizzate alla prevenzione e alla rimozione della dispersione
scolastica, è autorizzata l’utilizzazione di duecentocinquanta unità
di personale docente della scuola media e della scuola materna che
abbia svolto tali attività nell’anno scolastico 1992-1993.
2. I criteri e le modalità per la ripartizione e l’utilizzazione
del predetto personale e per la realizzazione dei progetti delle
attività di cui al comma 1 sono stabiliti con decreto del Ministro
della pubblica istruzione.
3. Il disposto dell’art. 5, comma 5, del decreto-legge 22 maggio
1993, n. 155, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio
1993, n. 243, si applica anche alla scuola materna.
4. Il limite massimo di mille unità di cui all’art. 5, comma 1, del
decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 35, per le utilizzazioni del
personale direttivo e docente delle scuole di ogni ordine e grado e
del personale direttivo ed educativo delle istituzioni educative,
presso uffici, enti ed associazioni, è ridotto, per l’anno 1993-1994,
a settecentocinquanta unità. Per il medesimo anno scolastico non si
fa luogo alle predette utilizzazioni presso le università e gli
istituti superiori di cui alla lettera b) dello stesso art. 5, comma
1, del decreto legislativo n. 35 del 1993.
Testo risultante a seguito della conversione
[L 01.12.1993 n. 484 ALL UNICO]
Dopo l’art. 1, inserire i seguenti:
Art. 2.
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo
a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione
in legge.
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