Non profit

Interrogazione di 40 parlamentari della maggioranza

L'iniziativa del capogruppo in commissione Bilancio, Gabriele Toccafondi

di Ettore Colombo

 

“Il problema economico per lo Stato c’è, bene ha fatto il Governo ad affrontarlo, ma eliminare senza preavviso le agevolazioni per gli abbonamenti postali rischia di far chiudere centinai di periodici, in particolare quelli più deboli economicamente, del non profit e della stampa cattolica come i notiziari diocesani. E’ indispensabile trovare una soluzione per il 2010 e studiare regole certe per le agevolazioni”. Con questa direttrice di lavoro bene in testa, l’onorevole Gabriele Toccafondi, capogruppo del Pdl in commissione Bilancio, ha mantenuto la promessa presa con Vita nell’intervista che sarà disponibile, a partire da venerdì 23 aprile, sul giornale cartaceo e quello on-line. L’impegno, cioè, a darsi da fare, dentro la maggioranza parlamentare e di governo, affinché trovi presto una soluzione positiva contro il taglio secco alle tariffe postali agevolate deciso dal governo con il decreto interministeriale del 31 marzo scorso.

Per Toccafondi, come per Lupi (vicepresidente della Camera), Mazzuca, Farina, Garofalo, De Angelis, Garagnani e molti altri esponenti del Pdl così come per diversi esponenti della Lega Nord come Polledri e Goisis, infatti, sul tema delle agevolazioni per gli abbonamenti postali della stampa periodica, a partire da quella non profit e diocesane, è “indispensabile trovare una soluzione temporanea per il 2010, oltre che riformare il sistema delle agevolazioni”.

Ecco perché ben 40 deputati di PdL e Lega hanno firmato un’interrogazione al Governo (la seconda, dopo quella Bobba-Lupi presentata e discussa la scorsa settimana), primo firmatario l’on. Toccafondi, nella quale si chiede a quale soluzione nell’immediato sta lavorando il Governo per non gravare ulteriormente per l’anno 2010 sui bilanci degli editori, in particolar modo per le organizzazioni non profit e la stampa cattolica, quale il ruolo di Poste Italiane SpA “che pensiamo possa fare molto per trovare una soluzione e se è intenzione del governo approvare un nuovo regolamento in merito alla tariffe agevolate per sedizioni, limitandone la platea ma salvaguardando lo strumento ed in particolare salvaguardando la peculiarità di enti non profit ed stampa cattolica”.

“Il problema economico c’è – riconoscono i firmatari dell’interrogazione – e doveva essere affrontato nel 2010, le risorse disponibili per le agevolazioni per l’invio postale dei periodici sono terminate in tre mesi, inoltre lo Stato ha, per lo stesso servizio, debiti residui per anni precedenti verso Poste. Non è quindi più possibile proseguire con un sistema che produce solo spese senza criterio e sempre in aumento”.
“Ma – seguitano i firmatari – dal primo aprile la soppressione senza preavviso delle tariffe agevolate postali per tutta l’editoria libraria, quotidiana e periodica produrrà contraccolpi economici rilevanti che queste riviste o le case editrici non avevano messo in ordine di dover subire. Necessario quindi, oltre che riformare il sistema delle agevolazioni postali, trovare subito una soluzione temporanea per il 2010, alla quale il Governo sta lavorando, ma in tempi brevissimi perché ogni settimana che passa qualche periodico decide di chiudere o non spedire più gli abbonamenti”.
 
Di seguito, riportiamo integralmente il Testo dell’Interrogazione Toccafondi e altri su Rimborsi agevolazioni postali depositato oggi alla Camera dei Deputati con 40 firme

 

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Premesso che:
–         il dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio gestisce il settore editoriale compresi i rapporti con le Onlus e i relativi fondi corrispondendo alla società Poste italiane il rimborso delle tariffe agevolate.
–         l’articolo 44, comma 1-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, aggiunto dal decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, stabilisce che, fermi restando gli stanziamenti complessivi che costituiscono il tetto di spesa, l’erogazione di contributi all’editoria è destinata prioritariamente ai contributi diretti e, per le residue disponibilità, alle altre tipologie di agevolazione.
–         il citato Dipartimento, nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio, provvede a determinare l’ammontare degli stanziamenti disponibili per i rimborsi.
–         il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e sentita la Presidenza del Consiglio, determina sulla base dei fondi disponibili, gli importi delle tariffe agevolate ed effettua il monitoraggio mensile sull’andamento delle agevolazioni praticate.
–         la concessionaria del servizio postale universale opera i controlli sulla sussistenza dei requisiti dichiarati dai beneficiari delle agevolazioni, pertanto, all’atto della spedizione l’editore paga esclusivamente la tariffa agevolata e la differenza rispetto alla normale tariffa viene rimborsata a Poste Italiane Spa dallo Stato.
–         le tariffe agevolate sono previste a favore di imprese editrici di quotidiani e periodici – 5.100 aziende editrici, 2.900 editori profit e no profit – che non superino il 45 per cento di spazio fisico dedicato alla pubblicità; onlus, di cui 1.400 religiosi e 3.400 laici; associazioni le cui pubblicazioni periodiche abbiano avuto riconosciuto il carattere politico dai gruppi parlamentari di riferimento; ordini professionali; sindacati; associazioni professionali di categoria; associazioni d’arma e combattentistiche.
–         nel 2008 le integrazioni a carico dello Stato risultano pari a 273,84 milioni di euro.
–         dal monitoraggio degli ultimi 6 anni risulta che gli stanziamenti non hanno mai coperto le compensazioni dovute e che, al momento, permane la mancata restituzione a Poste Italiane dei fondi 2009, pari a 241 milioni di euro.
–         poiché nell’anno 2010 sarebbero state disponibili risorse non superiori a 50 milioni di euro e da un’istruttoria effettuata presso Poste Italiane è emerso che già alla fine di marzo la società ha maturato compensazioni pari alla citata somma stanziata, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’economia e delle finanze sono stati costretti ad emanare in data 30 marzo 2010 il decreto interministeriale che, comunque, fa salva la possibilità di destinare eventuali risorse aggiuntive (individuate dal Ministero dell’economia e delle finanze o dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria) alla copertura delle agevolazioni sulle tariffe postali nell’anno in corso.
–         tenuto conto del forte impatto economico sul sistema editoriale italiano derivante dalla sospensione di tali agevolazioni, al fine di scongiurare eventuali effetti negativi in termini occupazionali ed aziendali e tutelare il pluralismo dell’informazione, il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di avere manifestato la propria disponibilità ad individuare una soluzione al problema delle tariffe postali agevolate nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso 8 aprile tra il Governo, tutte le associazioni degli editori di quotidiani, periodici e libri, la concessionaria del servizio postale universale, nonché la Federazione nazionale della stampa italiana.
–         dall’incontro è scaturita l’urgente necessità di promuovere un accordo quadro fra editori e Poste Italiane Spa al fine di raggiungere tariffe convenienti in linea con la normativa europea e la compatibilità di equilibrio economico e finanziario.
–         gli editori che hanno già venduto gli abbonamenti annuali da mesi si trovino da un giorno all’altro, e senza preavviso, nella condizione di dover fronteggiare un aumento di almeno il 120% delle tariffe, senza poter richiedere maggiorazioni agli abbonati in corso dell’anno;
–         le maggiori conseguenze saranno subite in particolare dalle piccole associazioni, il non profit e la stampa cattolica e diocesana che, dal 1 aprile fino a dicembre 2010, rischiano di sospendere le pubblicazioni e chiudere.
Per sapere:
–         a quanto ammonta la cifra riferita al “rimborso tariffe agevolate postale” non coperta da compensazioni dello Stato a Poste Italiane e se il Governo era a conoscenza di questo debito residuo con Poste Italiane perché non è intervenuto all’inizio dell’anno invece di emanare un decreto urgente con data 30 marzo i cui effetti si applicavano dal 1° di aprile.
–         Quale soluzione immediata è possibile attuare a parere del Governo per non gravare ulteriormente per l’anno 2010 sui bilanci degli editori, in particolar modo per le organizzazioni non profit e la stampa cattolica, che non hanno messo in conto nei propri bilanci tale aggravio improvviso di spesa e quale il ruolo di Poste Italiane SpA.
–         Se è intenzione del governo approvare un nuovo regolamento in merito alla tariffe agevolate per sedizioni, limitandone la platea salvaguardando lo strumento.

 

On. Toccafondi, Lupi, Mazzuca, Mazzoni, Barani, Vignali, De Angelis, Ceroni, Di Giagio, Dima, Frassinetti, Renato Farina, Migliori, Picchi, Franzoso, Vitali, Marinello; Fontana, Palmieri, Garagnani, Colucci, Centemero, Vella, Gottardo, Pagano, Gioacchino Alfano, Girlanda, Antonio Pepe, Pugliese, Saltamartini, Tortoli, Faenzi, Di Centa, Mussolini, Marsilio, Soglia, De Camillis, Castellani, Garofalo (PdL);
On. Polledri, Gosis, Munerato (Lega Nord)

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