Non profit
Internet: presto siti per ragazzi con dominio .kids?
La proposta è di due deputati americani. Che fanno appello ad Icann perché riveda la bocciatura del dominio, decisa tempo fa
Se la richiesta di due deputati del Congresso degli Stati Uniti sarà accolta, presto potremmo imbatterci in un nuovo dominio, “.kids”, che nell’idea dei due politici americani dovrebbe indicare siti “sicuri” per i bambini.
John Shimkus, repubblicano dell’Illinois, e il democratico del Massachusetts Ed Markey, hanno chiesto all’organizzazione semigovernativa che amministra gli indirizzi Internet di creare il nuovo dominio “.kids” prima di allargare il sistema. Infatti accanto ai domini che ormai tutti conoscono, come “.com” o “.org”, ne esisteranno presto di nuovi. La Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, l’organizzazione che gestisce i domini più nota come Icann, lo scorso novembre ha approvato 7 nuovi domini tra cui “.biz” e “.info” bocciandone però molti altri. Tra questi figura anche “.kids”, che permetterebbe di individuare siti web con contenuti appropriati per i giovani internauti.
Se la proposta di legge presentata da Shimkus e Markey verrà approvata, imporrà all’Icann di sviluppare il dominio per i ragazzi entro 30 giorni dall’approvazione, e prima di procedere alla creazione di qualsiasi altro dominio. “Di solito nella biblioteca esiste una sezione per ragazzi. Quello che stiamo tentando di creare è una sezione per ragazzi anche su Internet”, ha spiegato Shimkus. La proposta di legge, presentata lo scorso 28 giugno, seguirà un iter privilegiato rispetto a quello delle altre proposte presentate all’Icann.
Le decisioni dell’organizzazione devono essere approvate dal Dipartimento del Commercio, che gestiva il sistema degli indirizzi Internet prima che l’Icann fosse creata nel ’98. Da allora, l’organizzazione è stata presa di mira spesso da legislatori e utenti della Rete secondo i quali prenderebbe decisioni in maniera arbitraria. Ieri, a una conferenza stampa, i due deputati si sono fatti portavoce delle critiche. “Sembra che quelli dell’Icann trucchino il processo man mano che va avanti”, ha dichiarato Markey, trovando d’accordo Shimkus: “Hanno un atteggiamento molto disinvolto”. La portavoce dell’Icann, Mary Hewitt, ha comunque annunciato che l’organizzazione sta diventando più trasparente e più sensibile alle esigenze degli utenti.
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