Non profit
Internet: portale per la filantropia aziendale
Si chiama Clubsocialis.org. All'interno un osservatorio media e la possibilità di far incontrare domanda e offerta di sponsorizzazione e cause related marketing
Henkel, Omnitel, Procter & Gamble sono le aziende risultate più spesso presenti sui principali giornali italiani con le loro iniziative nel campo sociale nel corso del primo semestre 2002. Il dato emerge dall?Osservatorio Media istituito all?interno del portale di filantropia aziendale, www.clubsocialis.org, che ha attivato un focus permanente sui media realizzato attraverso l?analisi dei principali quotidiani e periodici del nostro Paese.
Il portale è una piazza virtuale dove possono incontrarsi coloro che cercano fondi per iniziative meritevoli e le imprese sensibili alle problematiche sociali, che possono mettere a disposizione risorse economiche e know how per realizzare progetti.
«Da quando abbiamo istituito il nostro Osservatorio», ha spiegato Roberto Orsi, presidente e amministratore Delegato di Errepi Comunicazione, ideatore del primo portale italiano sulla “corporate philanthropy”, «abbiamo censito numerosissime iniziative che vedevano le imprese mettere a disposizione della collettività risorse economiche, prodotti e know how: un fenomeno che consideriamo in forte crescita, perché coinvolge le maggiori aziende presenti in Italia, e quindi meritevole di grande attenzione».
Visitando il sito è possibile conoscere i protagonisti e gli elementi salienti di questo fenomeno: una galleria virtuale dove vengono registrate e illustrate le iniziative più importanti, una rassegna stampa degli ultimi 5 anni, dati e ricerche, uno spazio riservato a chi cerca fondi per progetti meritevoli, una sala stampa cui accedere per trasmettere ai media notizie sulla propria attività a favore della collettività.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.