Famiglia

Internet: nasce una Carta dei diritti dei minori

L'ha predisposta il Consiglio nazionale utenti

di Benedetta Verrini

Il Consiglio nazionale degli utenti, organismo collegiale istituito presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha deliberato oggi una carta dei diritti dei minori in rete. Liberta’ di espressione, eguaglianza, salute, educazione e formazione, socializzazione e gioco, ascolto, dignita’, riservatezza e sicurezza sono diritti del minore, gia’ enunciati dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali, che il Consiglio nazionale degli utenti, presieduto dal Prof. Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, riafferma in modo esplicito con questa carta. Il documento approvato oggi e’ il punto di arrivo di una riflessione piu’ ampia sul rapporto internet e minori avviata dal Consiglio nazionale degli utenti con il convegno ”Minori in internet: doni e danni della rete” svolto a Napoli nel novembre 2001, al quale sono seguite una serie di audizioni che il Consiglio nazionale degli utenti ha tenuto con gli operatori del settore e l’elaborazione di un proprio documento. Nella carta sono evidenziate le potenzialita’ di internet per la crescita e lo sviluppo del minore e nello stesso tempo e’ sottolineata la necessita’ di una assunzione di responsabilita’ da parte di tutti gli interlocutori, dalla famiglia alla scuola, dalle istituzioni ai fornitori dei servizi in rete. Internet non puo’ essere un nuovo elemento di discriminazione e di disuguaglianza tra bambini, accentuando cosi’ il ”digital divide”, ma piuttosto deve divenire strumento per il superamento di disabilita’ e svantaggio. Infine il Consiglio nazionale degli utenti ribadisce con forza la necessita’ di garantire la sicurezza dei bambini che navigano in rete e contrastare l’attivita’ criminosa on line: ”La violazione dei diritti del fanciullo nell’uso e con l’uso della rete, mediante azioni o omissioni dolose o colpose – si legge – e’ un illecito che obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danno, anche non patrimoniale, ferma l’applicazione delle sanzioni previste da specifiche norme”.


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