Non profit
INTERNET. Mobilitazione antirazzista su Facebook
"Cacciamoli da facebook" è il nome del gruppo virtuale che, nato tre settimane fa e vicino ai 10mila iscritti, raccoglie le segnalazioni dei gruppi che incitano all'odio razzista. Con l'obiettivo di farli chiudere
Si sono organizzati dal basso e sono sempre di più. Sono gli 8.286 utenti (al 24 novembre) del social network più famoso al mondo, Facebook, che hanno deciso di far seguire all’indignazione personale un’azione concreta: l’iscrizione e la partecipazione attiva in Cacciamoli da facebook, un “gruppo” di Facebook nato come punto di raccolta di denunce e segnalazioni delle decine di altri gruppi virtuali dove si inneggia all’odio razzista, con l’obiettivo di consigliare ai gestori del network la chiusura degli stessi.
D’altro canto, basta dare un’occhiata ai post di alcuni di questi gruppi, magari nati con intenti meno aggressivi (come lamentano a volte alcuni fondatori degli stessi) per rendersi conto dei contenuti più che espliciti, se non brutali, che si riferiscono, ad esempio, ai forni crematori, all’omicidio e allo sterminio di massa come soluzione per vari problemi legati all’immigrazione, in primis nei confronti del popolo rom. Raggruppamenti dove i protagonisti, gli autori dei messaggi, sono spesso ragazzi all’apparenza (dalle foto e dalle informazioni che rendono pubbliche) come tanti. E luoghi in cui, se una persona prova a inserirsi cercando di riportare il linguaggio a toni meno offensivi, viene additata come amica dell’oggetto delle “attenzioni” del gruppo e quindi a sua volta destinataria di insulti.
«Questo gruppo è nato solo tre settimane fa alla luce della scoperta che su Facebook operavano gruppi di carattere xenofobo e razzista. In particolare erano stati individuati quello denominato “Brucia la roulotte di quartiere!!!” che invitava a bruciare rom e zingari», recita la descrizione iniziale del gruppo inserita sul network dal fondatore di Cacciamoli da Facebook.
Mentre i gestori del social network compiono i primi passi verso la chiusura di alcuni gruppi riconosciuti come razzisti e neonazisti, soprattutto dopo la segnalazione del Centro Wiesenthal, gli iscritti a questa piattaforma web antirazzista hanno deciso di uscire allo scoperto con l’obiettivo di arginare quello che si può considerare lo “sdoganamento” del razzismo in Italia. E che, in un periodo come quello attuale in cui la crisi economica si fa sentire a più livelli, si sta manifestando in modo più assiduo che in passato, con molti episodi di cronaca anche nel mondo reale.
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