Non profit

Internet e ironia, così i giovani assaporano assaggi di libertà

Parla Vola Kuzmich, direttrice del sito Generation.by

di Redazione

Non è stata una scelta di mercato, anche se sembra in linea con le tendenze occidentali. Gran parte delle testate giornalistiche indipendenti ha abbandonato il cartaceo ed è emigrata altrove, su Internet, dove i territori digitali offrono ospitalità senza censura. Una di queste è Generation.by, rivista di arte e costume giovanile. La direttrice è Vola Kuzmich. Ci accompagna nel caffè di “Galeria Y”, uno spazio d’arte contemporanea divenuto il ritrovo ufficiale degli artisti non allineati. «L’arte è un po’ il nostro rifugio», dice, «così come l’ironia è il nostro modo di provare a cambiare le cose».
E di scacciare la paura?
Non ho paura in senso stretto, non ho smesso di impegnarmi a fondo in tanti progetti culturali. La cosa che mi preoccupa di più è quella di non poter più vedere i miei familiari, tutto qui. Forse un domani mi preoccuperò di capire di cosa ho paura davvero.
Come funziona Generation.by?
Quindici redattori più o meno fissi e molti collaboratori sparsi. E un po’ sparsi siamo anche noi. Non abbiamo una redazione fissa, siamo itineranti, ci riuniamo ogni volta in case diverse e lavoriamo moltissimo via Internet: chat, Skype, Facebook. Evitiamo di dare troppi punti di riferimento».
Il web è diventato il grimaldello per aggirare la censura?
Ci permette di restare in contatto e di pubblicare i nostri articoli. La censura è irrealizzabile: appena il nostro sito viene bloccato, tutto il materiale emigra su Facebook o su server ospitati all’estero. È un grande strumento di libertà e un grande problema per il regime.
Quanto vi occupate di politica?
Non molto. Il nostro progetto editoriale si rivolge soprattutto ai giovani, ci occupiamo dei temi a loro più cari: tendenze, cultura, stili, istruzione. Le giovani generazioni sono poco ideologiche e più pratiche, hanno trovato i computer e Internet e provano a sfruttarne tutto il potenziale di libertà.

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