Famiglia

Internet/Cortiana: “L’Onu faccia una Carta dei diritti della Rete”

Un progetto-appello di cui si è fatto primo firmatario anche l'ex Garante Rodotà

di Benedetta Verrini

“Con l’appello ‘Tunisi mon Amour’, vogliamo costruire un grande movimento affinchè le Nazioni Unite avviino la costruzione di una Carta dei Diritti della Rete, a partire dal World Summit on Information Society, previsto a Tunisi a Novembre”. E’ il progetto del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, delegato al WSIS dell’ONU per il Senato, nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi presso la Fondazione Basso.
“Sono quotidiane – ha ricordato Cortiana – le lesioni di quelli che ormai sono diritti universali e come tali devono essere normati: dal diritto a scrivere e esprimere, anche attraverso internet, il proprio punto di vista al diritto di non essere spiati da Grandi Fratelli elettronici, dal diritto ad avere accesso alla rete e alla conoscenza al diritto di al sapere come bene comune. Quello che avviene tutti giorni, in Cina, a Cuba, in Tunisia, in cento altri Paesi del globo è inaccettabile”.
“La Carta dei Diritti della Rete – ha sottolineato l’esponente dei Verdi – è un obiettivo ambizioso, ma il fronte di chi sta costruendo questa battaglia, da Gianni Puglisi, della rappresentanza italiana all’UNESCO al Sindaco di Roma Walter Veltroni, e l’impegno ottenuto dal Governo italiano, ci da grande speranza”.
Secondo Stefano Rodotà, ex garante della Privacy, primo firmatario e estensore del documento, “coloro che sostengono questo appello non sono nomi semplicemente autorevoli, ma sono persone che stanno costruendo questo futuro di libertà, come Gilberto Gil, ministro della Cultura brasiliana, che ha portato il Brasile ad un esperimento interessantissimo nell’uso di software libero e di uso delle tecnologie per la partecipazione, o come Lawrence Lessig, il teorico delle creative commons, l’unico giurista citato dal Times nella selezione dei 100 intellettuali più autorevoli del globo, o come Richard Stallman, il creatore del software libero”.

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