Cultura

Internet Bene Comune conquista il web

La campagna online che difende il diritto a cliccare

di Lorenzo Alvaro

Internet è come l’acqua. No, non si tratta di una presa di posizione di qualche rete-dipendente. È la convinziona alla base della campagna “Internet Bene Comune”. Così come per l’acceso all’acqua, anche quello al web deve essere un diritto. 

Un progetto di sensibilizzazione rivolto a tutti:: cittadini, amministratori, imprese e istituzioni.

Lo scopo è semplice: diffondere una maggiore consapevolezza dell’importanza fondamentale che la rete ha in tutti gli ambiti del nostro vivere quotidiano.

Ad essere particolare è la natura della proposta che si affida sia per l’elaborazione che per la diffusione dei contenuti proprio agli utenti. Il sito infatti è costruito per rendere il visistatore protagonista assoluto.

Oltre alla classica iscrizione infatti c’è molto di più:

In primo luogo la possibilità di postare il proprio perché sul fatto che internet sia effettivamente un bene con la scritta pre impostata #internetbenecomune perché per la diffuzione sui social network.

In secondo luogo il “Supporter Kit”, con all’interno banner, bottoni e ribbons, che permette all’utente di pubblicizzare l’evento sul proprio blog.

Infine una “Mozione” scaricabile, rivolta alle PA (Comuni, Provincie, Regioni) con l’invito a votarla in « ogni assemblea elettiva”. La mozione si propone di fare in modo «che internet sia riconosciuto come elemento positivo e qualificante della vita, che soddisfa i bisogni primari del sapere e della conoscenza. Che, pertanto, internet sia universalmente dichiarato un “bene comune”. Per far ciò tale amministrazione si impegna ad inserire il concetto di “Internet Bene Comune” nel proprio Statuto e inoltre si impegna, per quanto di sua competenza, a potenziare le infrastrutture di rete e l’accessibilità alle informazioni per mezzo della stessa».

In poche ore dal lancio hanno cominciato a fioccare le adesioni. Anche illustri. Il primo a prendere posizione è stato Enrico Rossi, governatore della Toscana, la prima regione italiana che ha lanciato il movimento tramite la Fondazione Sistema Toscana, da sempre in prima fila nell’abbattimento del digital divide. Ha scritto il governatore «volevo comunicare che a novembre 2011 ho depositato una mozione per inserire il diritto all’accesso ad internet all’interno dello Statuto comunale di Trento, raccogliendo adesione trasversale alle forze politiche».

In allegato il video di lancio della campagna


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