Non profit

Internet accessibile… una bella legge

E' stato approvato alla Camera un testo di legge sul diritto all'uso delle nuove tecnologie da parte delle persone diversamente abili.

di Franco Bomprezzi

1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
2. È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell?articolo 3 della Costituzione.
Probabilmente, in questo 2003 denso di parole e povero di fatti, resterà degna di nota l?approvazione di un testo di legge sul diritto all?uso delle nuove tecnologie da parte delle persone disabili. Da poco approvato dalla Camera dei deputati passa al Senato, ma è frutto della convergenza ampia di tutti i gruppi parlamentari, e anche del governo. Preferisco segnalare una situazione positiva, per non cadere nello sconforto di chi, come me, si era illuso che bastasse la volontà comune di tutti i gruppi parlamentari in sede di commissioni competenti per favorire il finanziamento, attraverso una tassa di scopo, dei servizi per le persone disabili non autosufficienti. Veloce come il fulmine si è abbattuta la scure dei ministeri finanziari. E così ricomincia l?estenuante trafila delle mediazioni e dello sport del ?tirare la coperta?, che è però ormai lisa e strappata in più punti. Meglio consolarsi (sempre che il Senato non ci smentisca) con questa bella legge sull?accessibilità dei siti Internet della pubblica amministrazione, e sull?uso delle tecnologie per impedire discriminazione delle persone disabili, anche nel settore delle scuole. Il segreto della legge è quello di non necessitare, almeno all?inizio, di nuovi soldi, altrimenti anche questa, probabilmente, sarebbe stata cassata. Resta il dubbio di come e di chi la farà funzionare, specialmente per quanto riguarda la previsione di ritenere ?motivo di preferenza? nella scelta dei fornitori di servizi telematici alla pubblica amministrazione quanti rispettano i criteri di accessibilità, determinati dall?opera concorde di esperti e associazioni di settore. Ma, per il momento, proviamo a rimanere ottimisti.

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