Cultura

Intercultura compie 50 anni. Il bilancio di Ruffino

Per celebrare i primi 50 anni un'indagine e una mostra

di Carmen Morrone

I risultati della ricerca non sono di quelli che fanno tremare i polsi. Studiare all?estero per un anno migliora nei ragazzi tra i 16 e i 17 anni le competenze interculturali e la conoscenza di un altro paese e di un’altra lingua. Lo studio è di American Field Service l?organizzazione non profit che dal 1946 organizza scambi tra studenti delle scuole superiori. La sezione italiana, che si chiama Intercultura, dal 1955 ha fatto studiare all?estero più di 25.000 ragazzi e ne ha ospitati altrettanti provenienti da Europa, Africa, Americhe e Asia. Quello che Mitch Hammer docente di studi di pace e risoluzione dei conflitti alla Washigton University e responsabile della ricerca, definisce come un fondamentale approccio per la convivenza pacifica nel segno dell?integrazione delle culture, è destinato a diventare un vero e proprio programma educativo europeo. ?Dovrebbe partire nel 2007. A Bruxelles sono in corso colloqui per avviare un programma di scambi culturali sul tipo di quello universitario Erasmus?. A parlare è Roberto Ruffino segretario generale di Intercultura. Uno fra i massimi esperti internazionali di educazione multiculturale. Collaboratore dell?Unesco, ha partecipato al Comitato scientifico del progetto di educazione interculturale del Ministero italiano dell?istruzione. E nella riforma della scuola superiore lo studio all?estero avrà spazio? ?Abbiamo sottoposto lo stesso quesito al Ministro Letizia Moratti. Anche se il nuovo impianto è in costruzione, uno dei capisaldi dovrebbe essere il percorso individualizzato. Nei documenti preparatori si fa cenno a stage, a soggiorni all?estero come elementi arricchenti il percorso formativo. Dunque le attività di intercultura dovrebbero trovare riconoscimento e insieme all?associazione nazionale dei presidi stiamo lavorando in questa direzione?. I programmi di Intercultura sono tre. Soggiorni all?estero di studenti del 3 o 4 anno di scuola superiore, accoglienza di studenti stranieri in scuole e famiglie italiane e scambi fra classi di paesi Ue per due settimane. Un bando di concorso indica ogni anno destinazioni e numero di posti. Per la quota di partecipazione, che varia a seconda della destinazione e della durata del soggiorno, ci sono borse di studio a copertura parziale e totale. ?Gli Stati Uniti rimangono la metà preferita. L?undici settembre non ha condizionato le scelte. In questi ultimi anni gli studenti chiedono di studiare in Cina, Giappone, e Australia. Anche se sono paesi molto lontani e così diversi i ragazzi, affrontano questa esperienza molto impegnativa poichè attraverso internet, le email e la tv dicono di non sentire il senso del distacco. Per il resto vivono le stesse emozioni di quelli che partivano trent?anni fa. Vale a dire sono in una condizione di minoranza e devono adattarsi, devono inserirsi in una nuova società. Spesso accadde di essere l?unico studente straniero della scuola o della cittadina. E? come tornare bambini: dobbiamo imparare una lingua nuova, comportamenti nuovi. Si rinasce?. Ma proprio perchè oggi tutti viaggiano, anche gli adolescenti, e ci sono molte informazioni, ha ancora senso Intercultura? ?Quando si visita un paese per una o due settimane di vacanza si può incontrare solo la parte visibile. E? come di fronte ad un iceberg: si vede solo la parte emersa. Per osservare il resto ci vuole altro. Un approccio più penetrante come appunto vivere in famiglia e studiare in un liceo. In questo modo una delle prime cose che i ragazzi notano è che il loro modo di pensare non è l?unico possibile?. Intercultura quest?anno compie 50 anni. Un momento di riflessione e di pianificazione… ?E? arrivato il momento di travasare le competenze che abbiamo acquisito. Per questo nascerà una Fondazione in cui raccogliere le esperienze di Intercultura e renderle fruibili dalla società civile e dalla scuola. Ma non sarà solo un osservatorio, bensì un centro di formazione per insegnanti e di sperimentazione per nuovi tipi di scambi?. La mostra fotografica sul cinquantenario di Intercultura partita a gennaio toccherà le più importanti città italiane. Dal 11 maggio sarà a Reggio Emilia, poi il 1 giugno a Livorno. per consocere tutte le date e le tappe www.intercultura.it Per informazioni: www.intercultura.it segreteria@intercultura.it tel. 06. 6877241


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