Welfare
Intercettazioni: suicidato il capo sicurezza di Telecom
Adamo Bove era indagato a Roma per violazione della privacy avendo spiato alcune persone attraverso una rete informatica. Sposato, aveva una vita familiare molto solida
di Paolo Manzo
Si sarebbe suicidato Adamo Bove, ex poliziotto e responsabile security governance di Telecom Italia. Secondo le prime ricostruzioni il dirigente si è gettato dal cavalcavia di via Cilea, a Napoli, nel quartiere collinare del Vomero. Bove è rimasto ucciso sul colpo.
Il presunto suicidio (la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per “istigazione al suicidio”) è avvenuto intorno alle 12 di oggi, ma la notizia è stata resa solo otto ore più tardi.
Bove, 42 anni, si era laureato in giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Svolgeva la funzione di Responsabile della Funzione Security Governance, nell’ambito dell’Unità di Servizio Security del gruppo Telecom Italia. Dal gennaio 2003 era anche Responsabile Funzione Coordinamento Internazionale Security del Gruppo Telecom Italia. Da novembre 1998 a febbraio 2000 aveva lavorato nella Direzione Generale di Telecom Italia con incarichi di Security Management a livello nazionale. Fino all’ottobre 1998 era stato funzionario della Polizia di Stato, con il grado di Commissario Capo.
Bove lavorava nello stesso settore dell’azienda del quale era stato a lungo responsabile Giuliano Tavaroli, il cui nome è emerso più volte nel corso degli accertamenti svolti dagli investigatori nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano sulle intercettazioni telefoniche non autorizzate.
Bove era indagato a Roma per violazione della privacy avendo «spiato» alcune persone attraverso una rete informatica.
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