Politica
Intelligenza Artificiale, arriva il fondo nazionale: una sfida per il Terzo settore
La Legge di Bilancio sta per istituire un fondo per l'AI presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Una buona occasione per i soggetti del Terzo settore per elaborare strategie e far pesare la propria voce in un ambito strategico per salute, welfare, istruzione: è tempo che il sociale colga in prima persona la sfida dell'innovazione
di Marco Dotti
È il tema del futuro, guai a trascurarlo. Ma il futuro dell'Intelligenza Artificiale è già qui. Senza un piano coordinato, lo scacco è pressoché certo.
Nessuno potrà recuperare sulle big corporations. Tanto meno sulla Cina.
Gli Emirati Arabi si sono mossi per tempo, creando un ministero ad hoc e organizzando – per il prossimo 18 dicembre – un summit mondiale sull'etica applicata dell'Artificial Intelligence.
La Francia, da par suo, ha un piano niente male, redatto da un'équipe di studiosi coordinati dal deputato e matematico Cédric Villani. Anche i fondi che i francesi hanno messo nel piano per «un'intelligenza artificiale nazionale», legata soprattutto agli ambiti del welfare, dell'istruzione e della salute, sono di tutto riguardo.
L'Italia è rimasta indietro per troppo tempo. Ma ora tenta di recuperare. In Finanziaria, infatti, è previsto un fondo che dovrebbe essere costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico retto da Luigi Di Maio.
La manovra, bollinata dalla Ragioneria dello Stato, prevede infatti questo nuovo fondo per “interventi in nuove tecnologie e applicazioni di intelligenza artificiale”, con risorse pari a 15 milioni l’anno, per il triennio 2019-2021. L’obiettivo è finanziarie progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia da opera di soggetti pubblici e privati.
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Il tema non dovrebbe lasciare indifferente il nostro mondo, ovvero sociale, terzo settore avanzato e operatori della sussidiarietà. L'Intelligenza Artificiale, infatti, è il campo primario dove si presenteranno le nuove sfide per un welfare che voglia essere sempre più inclusivo.
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