Famiglia
Integrazione scolastica le famiglie fanno Rete.
I genitori del Club Letizia danno battaglia per ottenere l'inserimento scolastico dei disabili. Grazie ad Internet incontri e iniziative per non abbassare la guardia.
di Redazione
H andicap e scuola, genitori a convegno. Il Club Letizia, associazione di mutuo aiuto per collegare in Internet le famiglie dei bambini portatori di handicap (http://www.club.it/letizia), rilancia la questione dell’integrazione. Lo fa con un incontro, che si terrà domenica 12 dicembre, a partire dalle 16, presso l’Aula Columbus dell’Università di Roma III (via Sette Chiese, 101/c), dal titolo “Integrazione scolastica: percorso ad ostacoli?”.
«Non sarà un convegno come gli altri», dicono i fondatori Maria Simona Bellini e Antonio Costanzo, «ma di un vero e proprio forum, in cui gli esperti saranno a disposizione dei genitori, per risolvere dubbi e fornire risposte concrete».
A rispondere saranno specialisti come Angela Carlino Bandinelli, direttrice del Centro Italiano di Riferimento per l’handicap, che interverrà su “Il ruolo della pedagogia speciale e della didattica differenziata per il conseguimento degli obiettivi possibili”. O come Nicola Quirico, presidente della Fadis che introdurrà il tema “Integrazione a rischio, tra emergenza e riforme – Il grido d’allarme dei docenti di sostegno specializzati”.
La manifestazione sarà anche l’occasione per fare il punto sulle varie iniziative che il Club Letizia ha messo in cantiere. Su tutte il progetto di legge per il pensionamento anticipato dei genitori di disabili gravi, in modo da consentire un’assistenza costante ai migliaia di piccoli portatori di handicap, salvaguardando la salute psicologica ed economica di ogni nucleo familiare. O come la banca dati interattiva sulla alimentazione dei bambini cerebrolesi, in via di costituzione con l’Istituto Nazionale della Nutrizione e l’Enea, o la partecipazione alle ricerche di Edoardo Boncinelli (San Raffaele) sul gene (OTX2) che provoca le lesioni cerebrali. L’équipe del ricercatore milanese sta infatti studiando l’azione di questo gene, per arrivare a contromisure che siano in grado di “riparare” il cervello.
Il Club si è anche recentemente impegnato in una campagna di sensibilizzazione dei grandi produttori di giocattoli per arrivare a tener presenti le esigenze dei piccoli disabili. All’orizzonte c’è anche la costruzione di una sezione del sito Internet dedicata alle patologie specifiche: «Pensiamo ad un’area all’interno della quale i genitori possano avere un contatto diretto».
Info: simo.tony@flashnet.it
0339-8070576
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