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Intanto la legge debutta in aula

In Senato

di Riccardo Bonacina

Maggioranza e opposizione, incardinando il ddl sul 5 mille (disegno di legge n. 1366), lo scorso 8 aprile presso la VI commissione Finanze e Tesoro, ha scelto di affidare unanimente il compito di relatore al senatore del Pd, Giuliano Barbolini. Forse per la sua trentennale esperienza amministrativa (prima presidente della Provincia di Modena, poi sindaco della città e senatore alla sua seconda legislatura) o forse per la sua capacità di andare al sodo cercando il consenso di tutti.
Giuliano Barbolini: La scelta è caduta su di me per sottolineare la natura assolutamente bipartisan del ddl. Pensi che la norma è così condivisa che tutti i membri della VI Commissione hanno chiesto di firmare il testo del disegno di legge.
Vita: So che avete chiesto la sede deliberante…
Barbolini: Il ddl è stato per ora assegnato in sede referente, ma il presidente Baldassarri, con l’adesione di tutti, ha manifestato l’intenzione di chiedere alla presidenza del Senato e alla Conferenza dei capigruppo la sessione deliberante direttamente in Commissione, così da garantire il massimo di rapidità all’approvazione del provvedimento.
Vita: Si tratta di un ddl semplice fatto da un articolo e quattro commi?
Barbolini: Il ddl mira a stabilizzare l’istituto del 5 per mille che fu introdotto con la Finanziaria 2006 in forma sperimentale e che così tanto successo ha avuto tra i cittadini. Il fatto, però, di essere soggetto alle determinazioni annuali lo ha fatto soffrire sino ad oggi causando ritardi e intoppi burocratici. Il ddl mira a restituire certezza al contribuente e ai soggetti beneficiari che il ddl definisce nei quattro commi.
Vita: Insomma, c’è ottimismo…
Barbolini: L’unico elemento delicato è quello della copertura finanziaria per stabilizzare questo istituto, ma l’onorevole Molgora, presente in Commissione, ha tranquillizzato tutti dicendo che il governo farà la sua parte.

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