Famiglia

Insieme pensando ai diritti dei piccoli

“Ubi minor”,gli adulti a servizio dei bambini per risolvere i problemi dell’affido e della permanenza negli istituti

di Antonietta Nembri

I romani dicevano ?Ubi maior minor cessat?, cioè di fronte a chi è maggiore il minore deve fare cedere il passo. Ma per gli ideatori del coordinamento regionale tra le associazioni toscane di volontariato che si occupano di minori il motto latino va rovesciato. E da questo pensiero è nato il nome: ?Ubi minor?. Proprio perché concettualmente è la persona grande che deve ?cedere il passo? a chi è più piccolo. «Il tutto è iniziato con le conferenze regionali in preparazione del convegno nazionale di Reggio Calabria ?Un affetto in più per crescere?», racconta Alberto Neri, portavoce del neonato coordinamento. E dall?incontro tra le diverse associazioni toscane che si occupano dei problemi dei minori e in modo particolare del tema dell?affido, è sorto il desiderio di conoscersi meglio e di confrontarsi. «Quando ci siamo salutati dopo il convegno» ricorda Alberto Neri «in tutti noi c?era l?idea di doversi ritrovare per non perdere il patrimonio di conoscenza e di confronto che avevamo e sul quale ci eravamo ritrovati». Così a giugno una delle associazioni che fa parte del coordinamento, ?Il Campanello? di Pistoia (?Ubi minor? ha la sede presso questa associazione – ndr) ha preso l?iniziativa di ricontattare le altre realtà su un tema: ?Rapporti con la magistratura minorile?. Dall?incontrarsi su questo argomento si sono messi a fuoco alcuni obiettivi e il primo è stato quello di sollecitare il ministero di Grazia e giustizia per risolvere il problema di organico del tribunale dei minori di Firenze. «Abbiamo mandato una lettera al ministro Flick», spiega Alberto Neri, «Dove abbiamo segnalato la carenza di personale che pregiudica l?operatività di questo importante tribunale e gli abbiamo chiesto di intervenire sul Csm. Ma a tutt?oggi non abbiamo ancora ricevuto una risposta». Dai diversi membri del coordinamento sono stati anche contattati i parlamentari toscani sul problema. Parallelamente si sono anche intraprese diverse iniziative a livello regionale puntando soprattutto al versante dei minori ricoverati in Istituto. «Tra i nostri obiettivi vi è anche la promozione di una legge che stabilisca i termini ultimi della permanenza dei minori in istituto», afferma Neri, «Occorre però arrivare a capire cosa accade veramente sul versante ricovero in istituto, anche perché noi non conosciamo l?entità e soprattutto da quanto tempo i minori sono ricoverati nei diversi istituto e soprattutto per quanto tempo si prevede ci restino». Su questo fronte, infatti, il coordinamento dà man forte all?azione dell?Anfaa di Firenze (una delle associazioni del coordinamento stesso – ndr) che ha chiesto l?anagrafe storica dei minori in istituto. Ora il coordinamento sta approntando la bozza del documento da presentare capillarmente alle diverse associazioni toscane che si occupano dei minori in modo da poter ampliare la propria base e coinvolgere più realtà. Uno dei punti cardine dell?azione del coordinamento rimane comunque l?idea di, come sottolinea il portavoce, «chiudere la fase istituti e le altre forme che ne sono una riconversione come le diverse comunità o cosiddette case famiglia che sono rette sempre con personale stipendiato: si tratta di prestazioni professionali, ma continua a mancare un punto di riferimento come possono essere delle figure genitoriali». Il coordinamento ?Ubi Minor? sta muovendo i primi passi, dopo la pausa di riflessione del mese di agosto, per la stesura definitiva della bozza del documento discusso all?atto della fondazione a settembre sono già in programma incontri con i diverso soggetti che si occupano di minori. Se sono i grandi a cedere il passo Sono le tre sezioni di Firenze, Livorno e Lucca dell?Anfaa, il Ciai Toscana, il Cgd Amico Bambino di Prato, ?Il Campanello? e ?Il Granello di senape? di Pistoia e le Famiglie per l?accoglienza di Firenze le realtà toscane che hanno dato vita al Coordinamento denominato ?Ubi Minor?. Tra i primi atti vi è la bozza di un documento che vuole da una parte contenere i punti fondamentali sui quali si sono ritrovati i fondatori del coordinamento, dall?altra formulare alcune proposte. Innanzitutto si sottolinea il diritto del bambino alla famiglia, nella bozza viene scritto anche che «la legge 184/83 ha il merito di individuare finalmente il minore come soggetto di diritti. È tuttavia anche una legge debole poiché il soggetto di quei diritti, il minore appunto, non ha in quanto tale strumenti per garantirne la tutela». Si propone la necessità di un intervento legislativo che avvii la graduale dimissione di tutti i minori ricoverati negli istituti. Viene sottolineata come debolezza della legge il fatto che manca un?effettiva definizione di ciò che si debba intendere per comunità di tipo familiare. «Riteniamo – è scritto nella bozza – che per comunità di tipo familiare debba intendersi nient?altro che una famiglia, nella quale sono presenti due figure genitoriali o una sola».Si propone per questa realtà che a differenza dell?affido sia previsto l?aiuto di operatori temporaneamente o stabilmente presenti. La scheda NOME   COORDINAMENTO ASSOCIATIVO PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEI DIRITTI DEI BAMBINI – UBI MINOR INDIRIZZO   c/o Ass. Il campanello via S. Marco, 134 – 51100 Pistoia TELEFONO   0573/27672 PORTAVOCE   Alberto Neri SCOPO   Tutela dei diritti dei bambini con riferimento ad affido e adozioni ANNO DI NASCITA   1998


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