Cultura
Insieme contro la disoccupazione
Lotta su scala europea contro la disoccupazione.
di Redazione
Lotta su scala europea contro la disoccupazione.
Per favorire l’occupazione l’Ue può agire in modo coordinato. Se il consiglio dei ministri adotterà il suggerimento della Commissione, la stessa Ue potrà chiedere per esempio a Belgio, Germania, Francia e Finlandia di non incoraggiare più pensionamenti anticipati, ma anche a Spagna e Germania di adottare maggiori misure individuale per contrastare la disoccupazione di lunga durata. Le raccomandazioni nascono dall’esame attento della situazione occupazione nei vari paesi alla luce delle misure europee già adottate. Da due anni infatti la Ue si attiva e ha adottato delle “linee direttive per l’occupazione” per il ’98 e il ’99. Per la loro applicazione le autorità hanno varato in ogni Paese un piano nazionale. Si conosce ora il modo in cui gli Stati dell’Ue hanno realizzato i loro piani d’azione del ’98 e messo in pratica le linee direttive europee del ’99. Su questa base la Commissione ha potuto proporre sia le linee direttive per l’occupazione riguardanti il 2000, sia le prime raccomandazioni. Secondo il rapporto nella Ue il numero di persone occupate è aumentato nel 1998 di 1,8 milioni ossia due volte più dell’anno precedente. Per alcune categorie di europei la situazione resta preoccupante: poco più della metà delle donne in età lavorativa e meno del 48 per cento degli appartenenti ai due sessi nella fascia 50/64 anni svolgono un’attività professionale; ma soprattutto il numero europei disoccupati da più di un anno (5,2 milioni di persone) non è affatto diminuito nell’anno scorso. Quattro gli elementi essenziali delle linee direttive: la capacità di inserimento professionale dei disoccupati, lo spirito imprenditoriale, la capacità di adattarsi ai cambiamenti e le pari opportunità uomo/donna. Per il 2000 sono state pensate alcune correzioni: più azioni preventive individuali nei confronti dei disoccupati per reinserirli nel mondo del lavoro, si deve inoltre facilitare l’accesso a Internet nelle scuole e permettere durante il periodo scolastico l’acquisizione di conoscenze di tecnologia dell’informazione. Due le evoluzioni auspicabili: l’ammodernamento dell’organizzazione del lavoro, da realizzare con accordi tra padronato e sindacati; e la creazione di posti di lavoro su scala locale con la partecipazione degli uffici pubblici del lavoro. Le linee direttive, inoltre, raccomandano il prolungamento dell’attività professionale per chi ha passato i 50 o i 60 anni. Gli Stati membri hanno preso l’impegno di offrire un nuovo punto di partenza, entro il 2002, a tutti i giovani disoccupati: su questo punto i ritardatari sono Belgio, Grecia e Italia. Un secondo impegno: far partecipare i disoccupati a sessioni di formazione o periodi di tirocinio è stato mantenuto dalla metà dei Paesi.
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