Insieme contro il tetano neonatale. La Campagna

Fino al 31 dicembre comprando Dash o un altro prodotto della P&G si potranno donare dosi di vaccino. Le due scorse edizione della campagna in Italia hanno donato oltr 45 milioni di vaccini

di Antonietta Nembri

Al supermercato, nei negozi e anche online. Non mancano i modi per condividere e sostenere la terza edizione italiana della campagna Dash per Unicef Insieme contro il tetano neonatale. Dal 1 ottobre al 31 dicembre, sarà infatti possibile sostenere l’iniziativa che negli scorsi anni ha visto in prima fila P&G Italia donare all’Unicef oltre 45 milioni di dosi di vaccino. «Il nostro obiettivo è battere il record dello scorso anno», ha detto Paola Aruta, responsabile delle relazioni esterne di P&G Italia. Nel 2011, del resto la seconda edizione della campagna è riuscita a raddoppiare le adesioni.

Se in Europa e nei Paesi industrializzati il tetano neonatale è un ricordo del passato e nonostante il vaccino contro il tetano sia disponibile da oltre 80 anni in 33 Pvs questa malattia continua a rappresentare un reale pericolo per 130 milioni di madri e bambini. Ogni 9 minuti, stima la Who, muore un neonato a causa del tetano: 58mila bambini all’anno. E per prevenire queste morti basterebbero due dosi di vaccino, l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unicef raccomandano di somistrare tre dosi di vaccino alle madri durante la gravidanza così da rendere le donne immuni per cinque anni, il bambino così verrebbe protetto per i primi due mesi di vita.

Presentando la campagna 2012 Sami Kahale, presidente e ad di P&G Italia si è detto orgoglioso dei risultati ottenuti dalla campagna mondiale della multinazionale con Unicef perché nel corso di quest’anno sono stati ben otto i Paesi nei quali il tetano materno e neonatale è stato eliminato (Myanmar, Uganda, Senegal, Liberia, Ghana, Guinea Bisau, Timor Est e Burkina Faso). «In due anni sono stati ben 16 i Pvs dai quali anche grazie alla campagna il tetano è stato eliminato e la speranza è che entro la fine dell’anno l’Oms dichiari l’eliminazione del tetano da altri nove Paesi. L’obiettivo che come P&G con Unicef ci siamo dati è quello di eliminare totalmente il tetano neonatale entro il 2015» ha precisato Kahale che ha sottolineato come la solidarietà delle famiglie italiane, che ha portato in due anni a donare 45.418.145 dosi di vaccino «si sono salvati 15 milioni di bambini, cinque volte il numero dei piccoli tra 0 e 5 anni in Italia».
Alla campagna si può aderire acquistando una confezione di Dash o di altri prodotti della multinazionale per l’igiene personale o della casa (Gillette, Pantene, Oral-B, AZ, Olaz, Herbal Essences, ACE, Ambi Pur, Fairy, Mastro Lindo, Swiffer, Viakal), a ogni confezione corrisponde una dose di vaccino, inoltre, andando sulla pagina Fb di P&G (e quelle dei marchi aderenti) si potrà contribuire con un “like” che corrisponde a una dose di vaccino, mentre cliccando su “share” ovvero condividendo la pagina con i propri amici si potranno donare ben tre dosi di vaccino. «La nostra mission aziendale è migliorare la vita delle persone oggi e quella delle generazioni future. E qui si inserisce la campagna con Unicef che sta dando ottimi risultati», ha concluso l’ad di P&G Kahale.

A tirare le somme di una campagna che Unicef a livello mondiale sta portando avanti da sei anni è stato Davide Usai, direttore generale di Unicef Italia, che ha ricordato come in questi anni di partnership con la P&G nel mondo sono stati vaccinati 100 milioni di persone grazie ai 300 milioni di vaccini donati. «Sono ancora 19mila i bambini che ogni giorno nel mondo muoiono per malattie prevenibili, come il tetano neonatale» ha ricordato Usai che ha sottolineato l’importanza di azioni di solidarietà concreta che vede in le aziende in prima fila «l’obiettivo di tutti noi è non lasciare indietro nessuno per render questo mondo migliore e in questo sempre più le aziende devono avere un impatto sociale anche grazie alla loro Csr».

Anche quest’anno madrina dell’iniziativa è la top-model argentina Valeria Mazza che oltre a prestare la sua immagine alla campagna si è anche recata con Unicef in Tanzania e in questi giorni in Camerun per vedere con i propri occhi l’azione sul campo. «Ho visto come l’educazione e i piccoli gesti di ogni giorno lì possono cambiare la vita. E mi chiedo se solo con un vaccino possiamo cambiare così tanto, perché non averlo quel vaccino?». Già perché non avere una dose di vaccino che, come ha rivelato Gianfranco Rotigliano, già direttore Unicef Africa Centro Occidentale «costa 15 centesimi, di cui 10 per portare il vaccino sul luogo. Perché per esempio è facile vaccinare i bambini a Dar Es Salaam, ma occorre vaccinare anche i piccoli che vivono nei villaggi più lontani, che magari si raggiungono dopo giorni di piroga. Ed è qui che Unicef ha preso l’impegno di arrivare».
 

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