Economia

Inserimento lavorativo, un salto nel futuro

Federsolidarietà ha organizzato a Roma un workshop ad hoc. Obiettivo: mettere a fuoco le possibili innovazioni in un terreno complicato da un mercato produttivo in continua stagnazione

di Redazione

Due leggi nazionali e le norme relative di attuazione regionale, 23 disegni di legge e due normative comunitarie non ancora recepite dal nostro ordinamento tratteggiano uno scenario legislativo composito sul tema dell?inserimento lavorativo.

Approccio globale
Parlare di inserimento lavorativo significa affrontare in modo globale e multi dimensionale il tema dell?inclusione socio-lavorativa delle persone che, per motivi fisici o sociali, trovano maggiore difficoltà ad entrare o reinserirsi nel mondo del lavoro. In un mercato già difficile per gli ?inclusi? e che vive la ?diversità? come vincolo, la cooperazione sociale propone un modello produttivo che riporta l?impresa a valorizzare la sua missione originaria: essere motore di sviluppo e benessere diffuso nella comunità. Pone al centro la persona e persegue la sostenibilità economica attraverso la gestione imprenditoriale delle risorse a disposizione. Come ricorda Kofi Hannan, «ciò che è bene per la società è bene anche per l?impresa, ma non sempre ciò che è bene per l?impresa è bene per la società». Le cooperative di tipo B, in qualità di imprese socialmente orientate, ritengono il lavoro uno strumento di emancipazione, di crescita e di partecipazione alla vita della propria comunità.

Federsolidarietà/Confco-operative – la più importante organizzazione di rappresentanza politico-sindacale della cooperazione sociale in Italia con le sue 4.200 cooperative sociali, di cui 1.217 di inserimento lavorativo, e più di 11mila lavoratori svantaggiati – considera l?inserimento lavorativo una scelta strategica. Per questo il network ha realizzato a Roma, l?11 ottobre scorso, un workshop dal titolo La responsabilità sociale dell?inclusione chiamando al confronto la presidente di Federsolidarietà, Vilma Mazzocco; Savino Pezzotta, segretario della Cisl; Vincenzo Mannino, segretario di Confcooperative; Carlo Borzaga, preside della facoltà di Economia dell?università di Trento; il senatore Tiziano Treu; Raffaele Morese, presidente Confservizi; Maria Pia Giuffrida, direttore generale del Dipartimento dell?amministrazione penitenziaria; Mario Conclave, direttore generale Sco – Sviluppo cooperazione e occupazione.

Esploratori sociali
L?obiettivo, raggiunto, era quello di declinare le criticità e orientare le possibili innovazioni per rilanciare con forza le linee guida dell?inserimento lavorativo delle cooperative sociali aderenti.

È apparsa evidente la necessità di esplorare nuove strade e nuovi strumenti per adeguare lo sviluppo delle cooperative di tipo B non solo all?evoluzione dei nuovi mutamenti sociali, ma anche alla sfida dei mercati produttivi, da tempo in stagnazione, oltre al bisogno di aggregare maggior forza imprenditoriale, patrimoniale e finanziaria nelle reti territoriali.

L?inserimento lavorativo, quindi, deve essere interpretato come strumento di moltiplicazione della responsabilità sociale, nel comune impegno dei cittadini rivolto all?inclusione dignitosa delle fasce deboli.

Di Maria Paola Tavazza, Federsolidarietà

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