Cultura

insegnare a cantareprima che a parlare

infanzia Nuovi sbocchi professionali per musicisti

di Redazione

Non vogliono essere definiti insegnanti di musica, piuttosto promotori della crescita armonica dei bambini. Sono i musicisti che si sono formati alla scuola di Edwin Gordon, ideatore della Music learning theory, e che lavorano soprattutto con i bambini da zero a sei anni. Arnolfo Borsacchi è uno di loro.
Sassofonista, ventinovenne, Borsacchi quattro anni fa ha scelto di specializzarsi in questo settore. «Ho conosciuto la teoria di Gordon frequentando un corso e ho imparato un nuovo approccio alla musica, che come primario obiettivo ha quello di sviluppare il pensiero musicale e quindi di promuovere la musica come vero e proprio linguaggio artistico dove il bambino può canalizzare le emozioni, come fa con il disegno, con la recitazione».
Borsacchi lavora negli asili nido. «Svolgo progetti di Music learning theory in strutture private e pubbliche con contratti di collaborazione professionale. Generalmente una lezione dura mezz’ora e costa 25 euro. Ma ogni progetto ha un proprio costo in base al numero di ore di lezione, dei bambini e degli insegnanti coinvolti, alla periodicità e alla continuità».
Il sassofonista fiorentino spiega le caratteristiche della teoria. «Ogni essere umano impara la musica con modalità simili a quelle con cui si impara a parlare, che significa prima di tutto pensiero verbale. Con la Music learning theory si sviluppa la sintassi tonale ritmica, melodica e quindi un pensiero musicale. Per questo l’insegnamento avviene già con i neonati». Per diventare insegnanti di Music learning theory è necessario seguire un corso e iscriversi all’Aigam – Associazione italiana Gordon per l’apprendimento musicale, unica associazione ufficialmente riconosciuta da Edwin Gordon per l’insegnamento della Music learning theory in Italia.
«Il corso si rivolge a musicisti e coristi: chi conosce la musica, ha buon orecchio e un buon rapporto con il canto, che è lo strumento principale con cui lavoriamo. Il corso si sviluppa su tre livelli in sei fine settimana, a giugno i partecipanti seguono lezioni tenute direttamente da Gordon e poi devono sostenere un esame finale».
Al termine delle lezioni c’è un tirocinio di 15 ore presso alcuni insegnanti abilitati. «Si devono mettere in gioco come musicisti. E recuperare un rapporto più istintivo con la musica. Ci vuole passione per l’insegnamento rivolto a bambini piccoli». Obbligatoria l’iscrizione all’Aigam, la cui quota annuale è di 175 euro. «Gordon ha aperto un’associazione anche in Italia per di tenere corsi di preparazione e di aggiornamento ed essere punto di riferimento per la Music learning theory. Far parte dell’associazione aiuta anche a iniziare l’attività, perché spesso è l’associazione ad avviare collaborazioni con strutture pubbliche e private», conclude Borsacchi.

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