Scuola

Insegnanti precari, 7 su 10 sono di sostegno

Il ministro Valditara ha diffuso un lungo video in cui fa il punto sul precariato nella scuola. Ecco il passaggio dedicato agli insegnanti di sostegno

di Sara De Carli

Giuseppe Valditara

Il precariato della scuola? È essenzialmente precariato sul sostegno. Su 160mila insegnanti insegnanti precari, nell’anno scolastico 2023/24 ben 108.885 sono di sostegno: si tratta del 68%. Lo ha detto oggi il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un videomessaggio. Nel corso degli anni il precariato sul sostegno ha raggiunto queste dimensioni perché «è aumentato in modo esponenziale il numero dei giovani con disabilità, ma va anche aggiunto che purtroppo le università non sono state in grado di specializzare un numero di insegnanti di sostegno adeguato al bisogno». «Giustamente», ha ricordato Valditara, «si è previsto che possano essere assunti in ruolo solo docenti specializzati, proprio per garantire una qualità massima dell’insegnamento ai giovani con disabilità. Ma proprio perché i percorsi TFA svolti nelle università non si sono rivelati in questi anni adeguati a risolvere il problema, abbiamo deciso di affiancare – non di sostituire, di affiancare – ai TFA dei percorsi presso Indire. Questi corsi di specializzazione saranno sviluppati tenendo conto innanzitutto delle riflessioni e dei suggerimenti dell’Osservatorio scolastico per la disabilità e tenendo conto anche della necessità di specializzare il più possibile la preparazione di questi docenti perché certamente un conto sono le problematiche dei ragazzi con spettro autistico e un altro sono le problematiche legate per esempio a ragazzi non vedenti o non udenti». 

Per il ministro Valditara si tratta quindi «di una autentica rivoluzione, con cui noi intendiamo specializzare, nel corso del 2025, 80.500 precari senza specializzazione che sono quelli che hanno almeno tre anni di attività sul sostegno alle spalle. Questo perché è importante ai fini della risoluzione del problema del precariato? Proprio perché noi non possiamo trasformare i posti di organico di fatto in posti di organico di diritto sino a quando non abbiamo un numero adeguato di specializzati. Una volta specializzati questi docenti, avvieremo – nel confronto con il Mef – un graduale piano di trasformazione dei posti di organico di fatto in posti di organico di diritto, per procedere alle assunzioni». 

Valditara ha anche ricordato che al termine di questo anno scolastico, in vista del prossimo, le famiglie potranno chiedere la continuità sul dell’insegnante non di ruolo, se sono soddisfatte del rapporto che si è creato fra il docente precario di sostegno e il proprio figlio.

Foto di Stefano Carofei/Sintesi

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