Volontariato

Insegnanti di sostegno: scintille alla Camera tra la Moratti e i deputati dell’Ulivo

"Nessuna riduzione negli organici" ha puntualizzato il ministro. "La sua è una risposta algida e burocratica" replica Squeglia (Margherita)

di Benedetta Verrini

“Signor Presidente, onorevoli colleghi, non risponde al vero l’affermazione secondo cui si sono verificate riduzioni di posti di sostegno nel corrente anno scolastico 2004-2005”. Ha esordito così il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, oggi alla Camera per rispondere a un’interrogazione sull’argomento avanzata dall’onorevole Pietro Squeglia (Margherita). Sono state subito scintille. “Il livello nazionale del numero dei posti di sostegno, e quindi degli insegnanti, ha subito un incremento continuo e rilevante, passando da 74 mila unità nel 2001-2002 a 77 mila nel 2002-2003 ad oltre 79 mila nel 2003-2004”, ha puntualizzato il ministro. “Per l’anno scolastico in corso non si è ancora in possesso dei dati definitivi, tuttavia il monitoraggio ci consente di affermare che saranno circa 2.800 i posti in più. Non risulta al ministero che vi siano direttive da parte delle direzioni regionali tese a mettere in discussione la diagnosi delle Aziende sanitarie locali e le conclusioni dei gruppi di lavoro d’istituto sull’handicap, operanti nelle scuole”. “La sua è stata una risposta algida e burocratica” ha replicato Squeglia. “Certamente non idonea a fronte di materie così delicate, come quella della scuola e della problematica dei diversamente abili. Certamente non è colpa sua, signor ministro, ma è il segnale concreto del tipo di approccio che questo Governo ha nei confronti della scuola e delle fasce deboli. Lei ha detto che i numeri sono identici a quelli degli anni passati, ma ha dimenticato che il numero dei disabili nelle scuole ha registrato in questi ultimi anni una crescita costante. Si è passati dai 138 mila dell’anno 2001-2002, ai 145 mila dell’anno 2002-2003 e ai 151 mila dell’anno scolastico 2003-2004 (i suoi uffici non ne hanno tenuto conto). Signor ministro, la legislazione italiana, dalla Carta costituzionale fino alla legge n. 104, si è sviluppata lungo una direzione precisa che è stata quella di un sempre maggiore riconoscimento del diritto di cittadinanza dei disabili. Questo è un motivo di orgoglio per il nostro paese. L’Italia vanta sulla materia una delle legislazioni più avanzate dell’Europa e del mondo intero, ma questa linea evolutiva è stata bruscamente interrotta da questo Governo. Per questo Governo la scuola pubblica è un sistema da smantellare e la presenza nella scuola dei diversamente abili è un peso economico insopportabile. Così, in base al principio del risparmio, quest’anno migliaia di richieste di posti di docenti di sostegno sono state rigettate. Le conseguenze sono che il numero degli insegnanti è assolutamente insufficiente e che migliaia di alunni disabili non hanno più gli insegnanti di sostegno. In media, un bambino, un ragazzo con patologia grave non riceve il sostegno per più di 9 o 12 ore alla settimana; il che significa che, nel resto delle ore, o resta solo, abbandonato o deve tornare a casa con i genitori. Nella stessa classe vi sono spesso in modo illegittimo due o tre disabili. Le colpe di questo Governo, mi consenta, sono morali ed etiche, prima ancora che politiche e a ciò si aggiunga un’autentica vergogna: l’aver consentito, se non addirittura favorito che la ripartizione dei posti di sostegno avvenisse secondo un principio di pura discrezionalità”. L’intervento del parlamentare si è chiuso tra gli applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L’Ulivo e di Rifondazione comunista.


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