Famiglia

Insegnanti di sostegno: il Sud protesta, però…

Parte da Salerno la protesta contro i tagli. In realtà si tratta solo di un riequilibrio nazionale delle forze in campo

di Sara De Carli

Parte dal Sud la rivolta contro i tagli degli insegnanti di sostegno. Da Salerno, per la precisione, dove sono state concesse 485 cattedre in meno rispetto al numero richiesto: 1.900 cattedre contro le 2.385 richieste

Una rivolta prevista a fine luglio da Salvatore Nocera, responsabile scuola della Fish, che a Vita aveva spiegato: «A settembre nelle scuole italiane ci saranno circa 92mila insegnanti di sostegno, 45mila più i nuovi 7mila nell’organico di diritto e l’altra metà gli altri nell’organico di fatto. Un successo, anche se non mancheranno le polemiche».

Il rapporto medio fra insegnanti di sostegno e alunni disabili, infatti, da quest’anno dovrà essere di un insegnante ogni due alunni disabili. Si tratta della media nazionale da alcuni anni a questa parte. La novità è che la media dovrà essere rispettata a livello provinciale. «Al Nord finora la media era di 1 a 3, al Sud di 1 ogni 1,5 alunni: il vincolo provinciale sposterà molti insegnanti di sostegno dal Sud al Nord e farà gridare allo scandalo. In realtà in questi anni il Sud ha concesso troppo facilmente ore di sostegno, anche per supplire alla mancanza di assistenti educatori pagati dai Comuni».


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