Sostenibilità
Inquinamento/fiumi: 4 reati al giorno
Tra il 2003 e il 2006 sono stati 6.333 gli illeciti commessi lungo le sponde dei nostri corsi d'acqua, di cui 1.352 penali e 4.981 amministrativi
di Redazione
Sversamento di sostanze inquinanti, mancata depurazione, furto di ghiaia dagli alvei, pesca illegale e abusivismo edilizio lungo le sponde sono le principali illegalita’ accertate. E’ quanto e’ emerso dal dossier ‘Fiumi e legalita” presentato nel corso di una conferenza stampa da Legambiente e Corpo forestale dello Stato nell’ambito di ‘Fiumi informa’, la campagna nazionale dedicata a contrastare l’illegalita’ lungo i corsi d’acqua che ha preso il via oggi a Roma. Nell’ultimo quadriennio ben 1.228 illeciti riguardano la captazione d’acqua. Dalla ricerca e’ emerso inoltre che Tevere, Arno, Po e Volturno sono i grandi fiumi che subiscono piu’ aggressioni: lungo le loro sponde sono stati commessi lo scorso anno il 38% degli illeciti di tutta Italia. Ma e’ il Tevere a vivere la situazione piu’ pesante, con 266 reati tra amministrativi e penali nel 2006. Sono stati 150mila i controlli sul territorio effettuati dal 2003 al 2006 e 84.917 su persone. Un’azione che ha permesso alla Forestale di identificare e denunciare nell’ultimo quadriennio 981 ‘criminali fluviali’, arrivando a 11 arresti. Inoltre 5.688 sanzioni amministrative hanno permesso di notificare piu’ di 2 milioni di euro di multe. Primato negativo degli illeciti fluviali anche quest’anno, come il 2005, va al Lazio, dove sono stati commessi ben 313 reati, seguito da Toscana (148), Campania (108) e Abruzzo (102). Il primato positivo va invece alla Liguria, dove si contano complessivamente solo 23 illegalita’. Ridotti i comportamenti illeciti anche in Piemonte dove sono stati riscontrati 14 illeciti amministrativi e 21 penali. La campagna di Legambiente e Corpo Forestale dello Stato continua per tutto il week-end (11, 12 e 13 giugno) lungo 30 aste fluviali dal nord al sud del Paese.
“La campagna ‘Fiumi informa’ ha l’obiettivo principale di riconciliare gli italiani con i loro fiumi, sensibilizzando l’opinione pubblica nella lotta all’illegalita’ sui corsi d’acqua – ha affermato il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta – I fiumi delle nostre citta’ devono tornare a essere protagonisti. Nel nostro Paese ci sono stati usi distorti dei corsi d’acqua, in merito agli scarichi inquinanti, ai prelievi abusivi, all’abusivismo edilizio, che ha occupato molte sponde dei nostri fiumi”. Il presidente di Legambiente ha anche sottolineato che “sono necessarie iniziative legislative del governo”, in particolare “inserire specifici reati ambientali. Se questo risultato si concretizzera’ sara’ una buona notizia per i fiumi italiani”. “Da qualche anno ormai l’acqua e’ diventata un bene economico, distribuita con dei limiti nella misura in cui viene pagata – ha affermato Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato – Ma l’acqua e’ anche e soprattutto un bene etico e deve essere di tutti. E’ necessaria per questo una razionalizzazione, legata al prelievo dell’acqua”. “Il nostro lavoro si e’ svolto su due direttrici – ha spiegato Patrone – sulla captazione e sullo sversamento di acqua inquinata, un uso inadeguato figlio di una cultura sbagliata da parte di molte industrie e del mondo agricolo”. “Il governo ha intenzione di adoperare il Corpo Forestale dello Stato come sentinella e vigilanza di questo importante pezzo del nostro vivere civile – ha affermato il sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Boco – Per decenni abbiamo pensato che i fiumi fossero la soluzione per scaricare i nostri rifiuti. E’ necessario cambiare mentalita’, investendo risorse e comprendendo che le acque interne sono l’ultimo avamposto per la ricchezza idrica”.
Boco ha aggiunto che “spetta al governo invertire la tendenza”, sottolineando che “oltre ai finanziamenti, sara’ necessario cambiare le modalita’ culturali e di approccio alle acque interne, figlie di culture di decenni fa”. “Ci auguriamo che l’azione quotidiana di tutela della legalita’ sui corsi d’acqua possa invertire la tendenza attuale – ha affermato Vincenzo Pasquini, dirigente del Corpo Forestale – arginando i criminali fluviali e i furbi”. “E’ necessario incidere sulle nuove generazioni attraverso campagne di sensibilizzazione – ha spiegato Diego Tommasi, assessore all’Ambiente della Regione Calabria e coordinatore della commissione ambiente e protezione civile delle Regioni – rifiutando la cultura dell’illegalita’”. “Dobbiamo lavorare in questa direzione costruendo la nuova ‘coscienza ecologica’. La Regione Calabria aderisce a questo progetto – ha concluso Tommasi – ed e’ importante creare il coinvolgimento di tutte le Regioni italiane”. Alla conferenza e’ intervenuto anche l’assessore all’Ambiente della Provincia di Roma Sergio Urilli, che ha sottolineato “i due grandi problemi rappresentati dal fiume Sacco e dal lago di Castelgandolfo”, riconoscendo “la sensibilita’ dei cittadini romani a questi temi, specialmente i piu’ giovani, che mostrano attenzione a questi problemi e questo ci fa ben sperare”.
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