Sostenibilità

Inquinamento: all’Italia il record delle morti in Ue

Secondo il rapporto dell'Agenzia Europea per l’Ambiente, nel 2012 nel nostro paese sono morte 84.400 persone per cause legate agli inquinanti in atmosfera, il numero assoluto più alto dell'Europa a 28. La Pianura Padana tra le aree più a rischio del continente

di Gabriella Meroni

Appartiene all'Italia il triste record delle morti causate dall'inquinamento. Proprio nei giorni dei summit di Parigi e delle notizie allarmanti sullo smog a Pechino, si scopre che nel nostro paese nel 2012 sono decedute 84.400 persone per cause legate alla presenza di inquinanti in atmosfera, il numero assoluto più alto dell’Europa a 28. Lo ha reso noto l’Agenzia Europea per l’Ambiente (Aea) nel suo rapporto annuale, in cui si legge che il numero totale dei morti nel continente è stato pari a 491mila persone.

“La maggior parte degli abitanti delle città continua ad essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici che l'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) non ritiene sicuri”, scrive l'Aea, sottolineando come le aree a livello europeo più esposte sono quelle del Benelux, la nostra Pianura padana e l’area metropolitana di Londra così come l’area della Ruhr in Germania. L’Italia è dunuqe al primo posto per quanto riguardo il numero assoluto, anche se in rapporto al numero di abitanti i paesi dell’Est europeo balcanico fanno peggio. In ogni caso l’impatto è forte anche in Germania dove si registrano 72 mila decessi, in Francia (52.600 morti) e Gran Bretagna (52.430).

Gli inquinanti più pericolosi per la salute, continua il rapporto, sono il particolato (PM), l'ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2), che possono causare o aggravare patologie cardiovascolari e polmonari, infarti cardiaci e le aritmie, e cancro. In particolare il PM2,5 è responsabile di 432 000 morti premature in Europa nel 2012, un livello analogo alle stime degli anni precedenti.

Ci sono però anche buone notizie, come la diminuzione delle emissioni di anidride solforosa (SO2) grazie alla legislazione dell'UE, che richiede l'uso di tecnologie di depurazione delle emissioni e un ridotto contenuto di zolfo nei carburanti. Nel 2013 il valore limite di SO2 nell'UE è stato superato solo in alcuni casi. Nel 2013, inoltre, le concentrazioni di monossido di carbonio, benzene e metalli pesanti (arsenico, cadmio, nichel e piombo) nell'aria esterna sono state generalmente basse nell'UE, con pochi casi di superamento dei rispettivi limiti e valori obiettivo fissati dalla normativa europea.

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