Non profit

Innovazione e attivazione. Vita volta pagina

di Riccardo Bonacina

Q uesto numero di Vita, sulla soglia di un nostro compleanno importante, il diciottesimo anno, chiude un’epoca del nostro impegno per l’informazione indipendente che in questi anni abbiamo provato a fare con risultati anche importanti. Un’informazione che abbiamo sempre voluto mobilitante e capace di levare e di restituire la voce e le ragioni di quel terzo di società italiana che continua ad avere fame di futuro e voglia di costruire società e risposte ai bisogni di tutti. Meglio, questo numero di Vita chiude con le forme di questo impegno. Dobbiamo voltare pagina e rideclinare, insieme a voi, le forme della nostra indipendenza e del nostro lavoro. Dobbiamo farlo perché in questi anni è cambiato tutto, non solo il mondo, ma le forme del comunicare e dell’informare. E Vita è totalmente dentro il suo tempo, non ne vuole prescindere, è il tempo che ci è dato con le sue opportunità e i suoi rischi.
Da giugno le forme del nostro impegno e del nostro informare cambieranno radicalmente pur rimanendo incardinate nella stessa passione civile e voglia di cambiare in meglio il mondo che viviamo. Entriamo nell’età adulta con qualche convinzione in più, oltre a quelle che già ci riconoscete.
La prima. Se vogliamo continuare ad influire sul nostro tempo non possiamo prescindere dai 22 milioni di italiani che stanno su Facebook, dai14 milioni gli italiani, l’80% di loro con meno di 30 anni, che ogni giorno si collegano in rete, dobbiamo provare a raggiungere il 30% di italiani che possiede uno smartphone e i 2,3 milioni che ormai leggono i giornali con l’Ipad o i tablet.
Come ha recentemente scritto il direttore de Il Corriere, Ferruccio De Bortoli, «il giornalista della carta stampata non esiste più. Il lettore dobbiamo andarlo a cercare noi, con umiltà, utilizzando ogni canale, ogni network».
La seconda. Un giornale non è la sua carta. Un giornale è una redazione al lavoro, un sistema di relazioni, la capacità di ricercare e organizzare gli attori di una comunità e i suoi racconti, un giornale è la capacità di far parlare i soggetti sociali, di metterli in confronto di farli contare nel dibattito pubblico. Un giornale è questo spazio pubblico, fatto sempre meno di pagine e sempre più di incontri.
Vita è già tutto questo, è una redazione al lavoro con tanti terminali, ma dobbiamo essere più convinti di quel che siamo se vogliamo davvero innovare. Vita è un luogo di incontro dell’associazionismo italiano e di tutti coloro che vogliono riappropriarsi degli spazi pubblici e dei beni comuni partecipando del cambiamento. Un luogo di elaborazione di pensieri ed idee capaci di cambiare le cose perché aiutano a capire ciò che stiamo vivendo.
Per tutte queste ragioni abbiamo scelto di voltare pagina. Dal prossimo mese, aumenterà la nostra informazione e i nostri servizi sul digitale e rallenterà la periodicità del magazine cartaceo che diventerà mesile. Tutte le novità le trovate raccontate nelle pagine interne.
Voltiamo pagina per poter essere ancor di più puntuali e utili. Quello che abbiamo disegnato è un percorso non semplice e che richiederà qualche fatica in più e molte presunzioni in meno. Vi chiediamo di accompagnare questo cambiamento con la simpatia con cui ci avete seguito sin qui che mai ci ha fatto mancare il riconoscimento del valore del nostro lavoro di informatori indipendenti. Noi ci attrezzeremo per parlarvi ovunque voi siate, voi non mancate di tallonarci e farvi sentire.
L’appuntamento, in edicola è per il 7 giugno con il nuovo Vita.

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