Cultura

Ingiuscezia, misteriosa morte di noto giornalista locale

Magomed Yevloyev era sotto scorta della Polizia quando è stato raggiunto da un proiettile in testa. "Ha tentato di afferrare l'arma di un agente, che ha reagito colpendolo alla testa", è la versione ufficiale del Governo

di Daniele Biella

“Il giornalista Magomed Yevloyev ha tentato di afferrare l’arma di uno degli agenti che lo stavano accompagnando. Di conseguenza, l’agente non identificato ha inflitto una ferita incisiva alla testa di Yevloyev”.

Questa la versione ufficiale della Polizia locale sulla morte per arma da fuoco, avvenuta ieri alle 14 (le 12 in Italia), di quello che in Ingiuscezia era considerato il giornalista russo di più alto profilo e il leader dell’opposizione al Governo locale, vicino al Cremlino. Una versione che molti, a cominciare da Reporters sans frontieres e da altre associazioni per i diritti umani, giudicano “senza senso”, proprio perche chi lo accompagnava lo stava scortando.

A riportare la notizia è l’agenzia Reuters, che aggiunge che oggi, appena si è sparsa la voce, sono scese in piazza nel capoluogo regionale di Nazran almeno mille persone per chiedere la verità sull’accaduto e per rendere omaggio al vicolo che trasportava la bara di Yevloyev.

Il giornalista era molto conosciuto in patria per via del sito internet che gestiva con voce molto critica, www.ingushetiya.ru, e la sua morte rievoca l’assassinio della reporter Anna Politkovskaya, avvenuto fuori dal suo appartamento a Mosca nell’ottobre del 2006.

Yevloyev si è scontrato spesso con il leader della regione Murat Zyazikov, sostenuto dal Cremlino, e il suo sito Internet è stato soggetto a tentativi ufficiali di chiusura. “Questa manifestazione continuerà finché il presidente Zyazikov e il ministro dell’Interno Mussa Medov non si dimetteranno”, ha dichiarato uno degli organizzatori, Magomed Khazbiyev.

 


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