Welfare

Infortuni sul lavoro: Anmil, vedove e orfani ringraziano i sindacati

Con questi pubblici ringraziamenti Pietro Mercandelli presidente Anmil vuole riportare l'attenzione sul fenomeno. In crescita.

di Carmen Morrone

“Dopo la Toscana tocca al Lazio far sentire il proprio sdegno contro l’indifferenza mostrata in questi ultimi anni dalle massime istituzioni verso un fenomeno di gravi proporzioni come quello degli incidenti sul lavoro e che, proprio grazie a questa indifferenza, tende ad aumentare. Pertanto, a nome di tutti i 3.940 orfani e vedove di vittime del lavoro iscritti alla nostra Associazione, voglio ringraziare vivamente i Sindacati che, con la singolare manifestazione di questa sera, ricorderanno i loro congiunti sacrificati in nome di un?economia che conosce solo il valore del profitto”.

E’ quanto dichiara Pietro Mercandelli, Presidente nazionale dell’ANMIL (Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi del lavoro), nel confermare il sostegno e la solidarietà per la mobilitazione indetta da CGIL, CISL e UIL a Roma.

Nei 12 mesi compresi tra l’aprile 2004 ed il marzo 2005, il dato complessivo delle morti causate dal lavoro cresce, purtroppo, dell’1,13%, con un aumento da 1.326 a 1.341 morti ed in particolare nell’agricoltura si è registrato un aumento del 29,13% dei casi mortali, passati da 127 a 164. Dati negativi giungono anche dal settore delle malattie professionali che aumentano del 5,04%, con un peggioramento più grave sempre in agricoltura (+5,94) rispetto all’industria, commercio e servizi (+4,93), passando quindi nei 12 mesi considerati, in totale da 7.168 a 7.529. Dunque cifre che in modo molto trasparente dimostrano come si feriscono e in che misura la dignità e la salute di tutti i lavoratori sul territorio nazionale che chiedono più sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Quello che ci auguriamo ? aggiunge Mercandelli a proposito della manifestazione di questa sera a Roma? è che un analogo esempio possa essere seguito dalle altre regioni d?Italia affinché, accomunate da un problema che riguarda indistintamente da nord a sud il mondo del lavoro, possano farsi sentire le voci della società civile che si ribella a chi vuole calpestare i diritti più elementari garantiti dalla Costituzione”.

?Purtroppo ? commenta duramente il Presidente dell’ANMIL ? non si vuole ammettere che ogni incidente sul lavoro è frutto esclusivamente di una inefficace politica di contrasto contro un gravissimo fenomeno a cui l?intera società si sta assuefacendo: nel solo Lazio, da gennaio ad aprile di quest?anno, i morti nei luoghi di lavoro sono stati 24 mentre gli incidenti denunciati nello stesso periodo all?INAIL ben 19.36″.

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