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Informazione Sostenibile: Latinoamerica work in project

di Emanuela Borzacchiello

Catturare immagini e girare video. Descrivere tutta la verità di uno slogan gridato in una piazza brasiliana e far risuonare i silenzi durati secoli dei campesinos delle Ande. Scrivere velocemente e raccontare con pazienza analitica. É sostenibile un’informazione che abbia questa stoffa? che sappia cucire cronaca e preservare memoria?

Dieci progetti editoriali in America Latina hanno deciso che sia possibile e l’hanno chiamata Informazione Sostenibile. Indipendente, che non vuole solo essere “contro” ma soprattutto “in movimento” per creare e trasformare. Per essere e fare tutte queste cose insieme hanno elaborato un modello, una microfisica delle alleanze.

Troppo spesso capita che nascano progetti editoriali possibili in una fase iniziale ma non sostenibili sulle lunghe distanze: perchè il potere di turno li censura, perchè le ragioni economiche non coincidono con quelle della libertà di espressione, perchè un progetto rimanere vitale solo se in sinergia con realtà differenti.

I dieci canali di comunicazione digitale indipendenti e liberi in America Latina hanno dato vita a ALiados, il nuovo network dei mezzi di comunicazione indipendenti latinoamericani. La modalità di lavoro che li unisce si basa sul mettere in comune competenze e sulla cooperazione di una rete di appoggio mutuo grande quanto un continente. I dieci direttori delle riviste on line nel presentare ALiados scrivono: “ci uniscono i più alti standard di qualità professionale, la trasparenza, l’indipendenza di criterio rispetto a poteri economici eo politici, il rigore”. Il curriculum di ciascuno degli attori in scena conferma la qualità del progetto.

Arcipelago Giornalistico. L’identikit dei 10 indipendenti e sostenibili

Agencia Pública, Brasile, rivista pioniera del giornalismo di inchiesta. Chi vuole capire fino a che punto la dittatura militare aveva violato i diritti civili, chi vuole vedere quali grandi multinazionali sono implicate nello sfruttamento delle risorse naturali, chi vuole essere un “tifoso di calcio consapevole” e affermare che lo sport debba essere prima di tutto libero dalla corruzione, sfogli le pagine di Agencia Publica sapendo che questa cronaca potrà essere archiviata e preservata come memoria storica contemporanea.

CIPER, Chile, fondazione di ricerca giornalistica senza fini di lucro, indipendente da partiti politici, gruppi economici o religiosi. El Centro de Investigación Periodística è specializzato in reportage di ottima qualità. La sua fondatrice è la giornalista Mónica González, autrice del libro La Conjura, sul golpe di stato di Augusto Pinochet.

Confidencial, Nicaragua, giornale di economia e politica. Il suo direttore è uno dei giornalisti economici più conosciuti del continente americano: Carlos Fernando Chamorro. Durante la dittatura, è stato il direttore del giornale Barricada, del Frente Sandinista. La sua sfida è quella di creare una sinergia costante tra carta stampata, tv e radio. Il giornale si inserisce nel progetto di una piattaforma multimediale e la sua redazione lavora in stretta simbiosi con due programmi televisivi: Esta Semana e Esta Noche.

El Faro, El Salvador. Quasi nessuno potrebbe immaginare che El Faro sia uno dei primi giornali digitali del continente americano. Nasce nel 1998, quasi un decennio prima che l’industria digitale assorbisse il giornalismo. Continua a crescere in uno dei paesi più poveri del Latinoamerica, in cui solo il 13% della popolazione ha accesso ad internet, attraversato attualmente da una delle situazioni politiche più difficili di quest’area. I suoi fondatori, Carlos Dada e Jorge Simán, non avevano fondi per dar vita a un progetto editoriale classico, di carta, in grado di raggiungere un maggior numero di persone, ed è così che una scelta obbligata li porta a intraprendere un’impresa editoriale solo on line che che si dimosterà vincente sul lungo periodo. Oggi El faro è conosciuto come voce libera, capace di preservare principi di giustizia anche in un contesto di guerra civile e discredito delle istituzioni.

El Puercoespin, Argentina, rivista di politica e cultura. Testi lunghi per chi ha voglia di immergersi in una lettura critica e analitica. I due direttori Gabriel Pasquini e Graciela Mochkofsky così la descrivono: ”Cerchiamo storie che vadano più in là del fatto del giorno o di una cronaca ben scritta ma effimera o banale:  cerchiamo storie in cui un antropologo o uno storico in futuro possano incontrare alcune chiavi interpretative della nostra epoca”.

IDL-Reporteros, Perú, diretto da Gustavo Gorriti, autore di una delle ricerche più interessanti e approfondite su  Sendero Luminoso. Tre i temi principali su cui lavorano da sempre i giornalisti di IDL-Reporteros: corruzione politica, crimine organizzato e narcotraffico. Alcune inchieste pubblicate su casi di corruzione politica hanno scosso profondamente il paese.

La Silla Vacía, Colombia, referente imprescindibile per conoscere la politica colombiana. I suoi articoli sono una sorta di piccoli manuali per capire come viene manipolato il potere, quali sono gli interessi economici e le idee politiche che riproducono distorsioni e corruzioni del sistema partitico. Fondata da una donna che è in prima linea da sempre per la difesa dei diritti civili del suo paese: Juanita León.

Plaza Pública, Guatemala, giornale on line di analisi, reportage e dibattito. Esempio di un giornalismo investigativo che lavora per difendere diritti umani, democrazia e ricerca della verità. Fondatore e direttore è Martín Rodríguez Pellecer, che così lo descrive: “un giornale di approfondimento, che non deve dipendere dalla pubblicità e che non ha bisogno di appoggi politici”.

The Clinic, Cile, settimanale di satira e humor politico. Nasce nel 1998 come un pamphlet quando Agusto Pinochet è a Londra, malato in una clinica. Il ritratto satirico riesce a disegnare dell’ex dittatore rimane nella storia del giornalismo cileno. Da allora il suo nome sarà The Clinic e oggi è uno dei settimanali più popolari. Il suo direttore e co-fondatore è Patricio Fernández, autore di vari libri, tra cui vi segnaliamo il suo ultimo Diario cileno, una lettura tra il personale e il politico del Cile tra il 2009 e il 2012.

Animal Politico. México. Rivista digitale, ospita voci plurali, descrive un Messico capace di essere territorio di stragi infinite e bellezze desbordanti. Per salvarsi da tutta questa follia la proposta dei giornalisti è resistere, analizzare, capire sempre e fino in fondo.

 

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