Volontariato

Informazione: Italia arretra nella classifica di Freedom House

Il Bel Paese nel 2006 ha addiritturoa perso posizioni andando a classificarsi al 79esimo posto della classifca mondiale (due in meno rispetto al 2005)

di Paul Ricard

Soltanto il 38% dei Paesi del mondo può contare sulla totale libertà di stampa. E’ questo il risultato dell’ultimo studio condotto dall’organizzazione non governativa Freedom House all’interno del rapporto 2006 sulla libertà dei mezzi di informazione a livello globale. In base ai dati conenuti nell’inchiesta, il 34% dei Paesi del mondo deve fare i conti con un sistema di informazione legato in toto alle logiche del potere mentre il 54% può contare su una stampa soltanto parzialmente libera. Tra questi ultimi rientra anche l’Italia, unico Paese d’Europa, insieme alla Turchia, che non può contare su un sistema di informazione completamente libero. “I declini più consistenti nel livello di libertà di stampa si sono registrati nel 2006 in Asia (Timor Est, Nepal, Tailandia e Filippine), Africa (Uganda, Botswana ed Etiopia) e nell’Ex Unione Sovietica (Russia e Uzbekistan)”, si legge nel rapporto di Freedom House. Tra i paladini della libertà di stampa si sono confermati anche nel 2006 i Paesi del Nord Europa. Al primo posto troviamo la Finlandia a parimerito con l’Islanda mentre Danimarca, Norvegia e Svezia si sono assicurate la terza posizione. Seguono Belgio, Lussemburgo, Olanda, Svizzera, Lichtenstein e Nuova Zelanda. Il Bel Paese nel 2006 ha addiritturoa perso posizioni andando a classificarsi al 79esimo posto della classifca mondiale (due in meno rispetto al 2005), a parimerito con il Botswana. Guadagnano invece diverse posizioni gli Stati Uniti. Lo scorso anno, infatti, il livello di libertà della stampa d’oltreoceano si era guadagnato il 24esimo posto in classifca mentre nel 2006 è arrivato a toccare quota 17. Poche novità nella parte bassa della classifica di Freedom House. La Corea del Nord si è confermata anche quest’anno come il Paese con il livello più basso di libertà di stampa. Ma le cose non vanno meglio al Turkmenistan (penultimo al 191esimo posto) a parimerito con Cuba e Burma. E cosa dire della Cina. Il gigante asiatico nel 2006 ha ottenuto il 177esimo piazzamento in classifica (stesso livello del 2005), a parimerito con Somalia e Tunisia. “I dati scaturiti dal rapporto di quest’anno sono molto preoccupanti”, ha dichiarato Jennifer Windsor, direttore generale di Freedom House. “Quello che più ci spaventa è il deterioramento della libertà di stampa in Paesi che hanno registrato importanti passi avanti in termini di miglioramento dei sistemi democratici”.

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